Valeria Parrella
Piccoli miracoli e altri tradimenti
Il racconto è la Venere di Botticelli: emerge nella sua perfezione e ti basta.
La misura del racconto è un piccolo miracolo, un luogo della letteratura dove “piccolo” non diminuisce la quantità del miracolo bensì la rende preziosa. Il racconto è un microcosmo nel quale c’è tutto, dalle storie del Simposio a Lo cunto de li cunti, da Sharazade che si salva la vita con mille e un racconto alla regina del Decameron; Banti, Borges, Carver, Landolfi, Munro, Ortese: la tradizione dei racconti è grandiosa, trasversale per le epoche, i gender e le latitudini. Il racconto è la fiaba della buonanotte che ci accompagna nel sogno, è la parabola delle scritture sacre, e come tutti i miracoli deve essere perfetto. Un romanzo è una persona rassicurante che ti offre il braccio, può avere un po’ di rotondità qui e lì che le tendono i bottoni della camicia. Invece il racconto è la Venere di Botticelli: emerge nella sua perfezione e ti basta. È l’uomo vitruviano inserito nel quadro e nel cerchio, perfetto, teso, misura umana. In questo libro di racconti, scritto da una lettrice di racconti, poi, ci sono altri piccoli miracoli, cioè storie inventate e raccolte all’incrocio tra l’umano e il divino, in quel punto della strada, cioè, in cui le storie quotidiane appaiono eroiche, quelle eroiche sono naturali e il destino non è altro che una delle possibili variazioni del caso. Lì, a guardare bene, c’è un pantheon in attesa di essere raccontato: nelle città, nei bar, sulla spiaggia, tra i clochard e durante una partita di tennis. A svelare l’intersezione basta un tradimento, subìto o inferto, da sé e dall’altro; tradisce chi non riesce o non vuole aderire alle circostanze. Qui nessuno sta dove dovrebbe stare.
Informazioni sullo spettacolo
03.03.2024 - h 11:00 - Ridotto del Teatro Valli
Accesso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Bookshop aperto nelle sale del Ridotto
IL LIBRO
V. Parrella
Piccoli miracoli e altri tradimenti
Feltrinelli 2024
Valeria Parrella
Scrittrice italiana, si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Napoli con una tesi in glottologia. In seguito si è specializzata come interprete della Lingua Italiana dei Segni e ha lavorato all’E.N.S. di Napoli, dove vive.
Ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolati Mosca più balena edita dalla casa editrice Minimum Fax con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima.
Diversi racconti della giovane autrice sono apparsi nell’antologia Pensa alla salute pubblicata da l’ancora del mediterraneo nel 2004. Sempre nel 2004 ha pubblicato nell’antologia La qualità dell’aria il suo racconto Verissimo e nel 2005 un’altra raccolta di racconti, Per grazia ricevuta, libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Strega dello stesso anno e vincitore del Premio Renato Fucini per la miglior raccolta di racconti. Nel 2007 pubblica con Bompiani Il Verdetto.
Nel 2008 pubblica con Einaudi il suo primo romanzo, Lo spazio bianco, da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film. Per Rizzoli ha pubblicato Ma quale amore (2010), seguito da Lettera di dimissioni (Einaudi 2011) e Tempo di imparare (Einaudi 2014).
È autrice dei testi teatrali Il verdetto (Bompiani 2007), Tre terzi (Einaudi 2009, insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale), Ciao maschio (Bompiani 2009), Antigone (Einaudi 2012), Euridice e Orfeo (Bompiani, 2015) e Dalla parte di Zeno (Teatro Nazionale di Napoli, 2016). Per Ricordi, in apertura della stagione sinfonica al Teatro San Carlo, ha firmato nel 2011 il libretto Terra su musica di Luca Francesconi. Ha inoltre curato la riedizione italiana de Il Fiume di Rumer Godden (Bompiani 2012). Da anni si occupa della rubrica dei libri di «Grazia» e collabora con «La Repubblica». Nel 2019 pubblica con Einaudi Almarina (Finalista Premio Napoli 2020, sezione Narrativa – Finalista al Premio Strega 2020 – Finalista al premio Lattes Grinzane 2020 – Finalista al Premio Asti d’Appello 2020) e l’anno dopo Quel tipo di donna (HarperCollins Italia, 2020). Del 2022 La fortuna (Feltrinelli).
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