UN ANATROCCOLO IN CUCINA
spettacolo comico senza parole
Eccentrici Dadarò
liberamente ispirato a Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen
di e con Simone Lombardelli
regia Dadde Visconti
musiche originali Marco Pagani
Rievocando l’affascinante atmosfera del cinema comico muto degli anni ’20, raccogliendo la magia della pantomima e della clownerie, sorprendendo con bolle di sapone giganti e bicchieri che suonano, lo spettacolo, ispirato alla favola de Il brutto anatroccolo, tratta con note leggere il tema della diversità, reale o immaginata, il bisogno di essere accettati e di far parte di un gruppo.
La cucina di un grande ristorante. Un lavapiatti sommerso dal sapone. Suoni e voci che ridono di là dalla porta. Un sogno: quello di essere dall’altra parte, seduto a quella festa, a ridere e cantare con chi sta “insieme”. Ma qualcuno deve pur preparare per la festa! E allora tocca a lui.
E mentre secchi, pentole, tazzine e piatti, bicchieri e strofinacci sembrano non voler stare mai al loro posto, mentre ad ogni attimo di distrazione paiono prendere vita propria, lui non si abbatte e, anzi, si mette ancor più d’impegno per fare del suo meglio e, magari, piacere un po’ anche lui…
Ma niente, ogni tentativo è goffo e ogni speranza un tonfo.
Allora non resta che sognare. Sognare di fare come quel brutto anatroccolo, che una mattina si svegliò e si scoprì cigno pronto per volare… sì, proprio come in quella fiaba.
Oggetti quotidiani che diventano mezzi magici e fantastici; il linguaggio non verbale per comunicare temi importanti come il confronto con l’altro diverso da noi, e come la possibilità, ogni giorno, di perdere o sbagliare, anche di cadere, ma senza smarrire mai l’entusiasmo e il coraggio di rialzarsi e ripartire.