TANNHÄUSER
Grande opera romantica in tre atti
libretto e musica di Richard Wagner
(Versione di Dresda)
Tannhäuser
Ian Storey – 6 febbraio
Richard Decker – 8 febbraio
Hermann, Langravio di Turingia
Enzo Capuano 6 e 8 febbraio
Wolfram von Eschenbach
Martin Gantner 6 e 8 febbraio
Elizabeth
Miranda Keys – 6 febbraio
Orla Boylan – 8 febbraio
Venus
Elena Lo Forte – 6 febbraio
Patrizia Orciani – 8 febbraio
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Stefan Anton Reck
Regia: Guy Montavon
Scene: Edoardo Sanchi
Costumi: Amelie Haas
Versione in lingua originale con sopratitoli
Allestimento del Teatro di Erfurt
Produzione del Teatro Comunale di Bologna in collaborazione coproduttiva con I Teatri di Reggio Emilia
Ancora poco prima di morire Wagner confidava alla moglie Cosima Liszt l’intenzione di revisionare una volta per tutte Tannhäuser, forse la sua creatura artistica più amata, certo una tra quelle che lo impegnò maggiormente. Le tre versioni sopra indicate sono infatti quelle convenzionalmente catalogate come tali solo perché possiedono il maggior numero di varianti rispetto alla versione precedente, ma una precisa ricostruzione dei materiali ha permesso di rintracciare l’esistenza di almeno quattro ulteriori versioni (datate 1845, ’47, ’51 e ’75), sicché è destinato a sicuro fallimento il tentativo di stabilire quale versione dell’opera possa essere considerata "definitiva". Il libretto, scritto da Wagner a Parigi tra il 1841 e il ’42, consiste nell’innesto l’una sull’altra di due leggende medievali, non senza l’aggiunta da parte dell’autore di personaggi e situazioni originali. L’una risale a un racconto storico del XIII secolo sulla tenzone dei Minnesänger (i cantori d’amore) alla Wartburg (la dimora del langravio di Turingia, presso la cui corte si tennero nel XII e XIII secolo le sfide poetiche tra i cantori, tra i quali i "personaggi" dell’opera wagneriana Wolfram von Eschenbach e Walther von der Vogelweide), che Wagner conosceva "di seconda mano" mediante la raccolta I fedeli di San Serapione di Hoffmann e la raccolta di saghe germaniche dei fratelli Grimm; l’altra è una nota leggenda popolare del XIV secolo, quella di Venere e Tannhäuser, già ripresa da Tieck in un racconto, da Arnim e Brentano in un poemetto della raccolta di testi poetici popolari Des Knaben Wunderhorn, da Heine in una lirica e dai fratelli Grimm in una fiaba.
Scheda tratta da
Dizionario dell’opera 2008 Baldini Castoldi Dalai editore