25 gennaio 2015
Sala degli Specchi del Teatro Valli
Ritratti
con Ferdinando Scianna
con l'autore dialoga Sandro Parmiggiani
Dei due libri, il primo contiene oltre 300 ritratti eseguiti da Scianna dal 1960 ad oggi, ciascuno dei quali è accompagnato da un breve profilo della persona fotografata scritto da Scianna stesso; il secondo, contiene dieci brevi capitoli sul tema del ritratto e della sua cangiante percezione nel corso del tempo da parte della persona fotografata (“la fotografia è come la memoria: cambia. Non resta immobile, ma si trasforma sulla base della storia di ciascuno e dell’idea che si ha di se stessi”). Questi due volumi finiscono per svolgere una riflessione sui temi, così appassionanti, del ritratto e dell’illusione di potere, attraverso la fotografia, fermare il tempo. Scianna affronta, nell’ultimo capitolo del libro di Laterza, una modalità di autoritrarsi che, negli ultimi tempi, è diventata moda dilagante: il “selfie”, consacrato dall’Oxford Dictionary parola dell’anno per il 2013. Scianna è convinto che lo “Zelig di massa in cui sembra essersi trasformatala nostra società comincia ad avere il sospetto che non basta l’immagine di sé per certificare una vera esistenza e identità” e cita a proposito il mito di Narciso: al giorno d’oggi, “un Narciso terrorizzato dal fatto che dentro l’acqua tecnologica che lo riflette non vede nessuno”. Dunque, il “selfie” come lo “specchio vuoto” che dà il titolo al suo libro.
Ferdinando Scianna, Visti&Scritti, Roma, Contrasto, 2014.
Ferdinando Scianna, Lo specchio vuoto. Fotografia, identità e memoria, Bari, Laterza, 2014.
Informazioni sullo spettacolo
25.01.2015 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli