Anonimo Corale O Traurigkeit, O Herzeleid !
J.S.Bach Passio Secundum Joannem BWV 245 Parte I
J.S.Bach Estratti da Sehet ! Wir gehn hinauf gen Jerusalem, BWV 159:
– Sehet ! Wir gehn hinauf gen Jerusalem
– Es ist vollbracht
J.S.Bach Corale Christe, du Lamm Gottes BWV 245/II n. 40b
J.S.Bach Passio Secundum Joannem BWV 245 Parte II
con Mottetto di Jacobus Gallus Ecce quomodo moritur
Più breve e compatta della Matthäus-Passion, la Johannes-Passion è la più antica delle Passioni bachiane. Composta nel 1723 venne eseguita per la prima volta nella Settimana Santa del 1724 a Lipsia, dove Bach era Kantor. Basata sul testo evangelico della Passione di Cristo, la Passione appare come un grandioso edificio musicale composto di recitativi, arie, corali e cori. Una formidabile costruzione architettonica che raggiunge punte drammatiche di impressionante tensione. La vastità della forma e la profondità della lettura del testo evangelico ne fa una delle vette insuperate nella storia della musica sacra europea.
Raphaël Pichon ha creato un’interessante interpretazione della Passione, combinando elementi tradizionali con un approccio contemporaneo. La scelta di iniziare con il mottetto anonimo “O Traurigkeit, O Herzeleid!” è significativa, in quanto questo brano è profondamente evocativo e si ricollega alla liturgia della Passione, preparando emotivamente il pubblico al tema della sofferenza.
L’inserimento degli estratti dalla Cantata BWV 159 al termine della prima parte, al posto del Sermone, offre una riflessione musicale che arricchisce l’esperienza complessiva. Il grande Corale “Christe, du Lamm Gottes”, che chiudeva una seconda versione della Passione, funge da potente conclusione, evocando un senso di pietà e devozione.
Dopo la recita della morte di Gesù, l’aggiunta del mottetto di Jacobus Gallus “Ecce, Quomodo moritur” rappresenta un ulteriore approfondimento del tema del sacrificio e della morte, offrendo un contrasto significativo e una dimensione ulteriore alla narrazione. Questa struttura, attraverso l’uso di brani vocali e corali, non solo celebra la tradizione musicale barocca, ma invita anche a una riflessione profonda sulle tematiche di morte e redenzione.
L’approccio di Pichon dimostra come la musica possa essere un mezzo potente per esplorare e interpretare emozioni complessi, rendendo la Passione non solo un evento liturgico, ma anche un’esperienza artistica e spirituale coinvolgente.
Pygmalion, coro e orchestra
Raphaël Pichon, direttore
Julian Prégardien, Evangelist
Huw Montague-Rendall, Jesus
Leon Košavić, Pilatus
Ying Fang, soprano
Lucile Richardot, contralto
Laurence Kilsby, tenore
Pygmalion
Il Coro e l’Orchestra su strumenti d’epoca Pygmalion sono stati fondati nel 2006 da Raphaël Pichon e sviluppano le relazioni artistiche in grado di unire Bach a Mendelssohn, Schütz a Brahms e Rameau a Gluck e Berlioz. Accanto alle grandi opere del repertorio, di cui rielabora l’approccio (le Passioni di Bach, le tragedie liriche di Rameau, la Grande Messa in do minore o il Requiem di Mozart messo in scena da Romeo Castellucci, l’Elias di Mendelssohn, i Vespri di Monteverdi), Pygmalion si cimenta nell’impaginare programmi originali che evidenziano le corrispondenze tra le opere, riscoprendo lo spirito della loro creazione: Mozart & The Weber Sisters, Miranda su musiche di Purcell, Stravaganza d’Amore – che rievoca la nascita dell’Opera alla corte dei Medici – Enfers, a fianco di Stéphane Degout, il ciclo Bach in sette parole alla Philharmonie di Parigi, o anche Libertà! che ripercorre gli inizi del dramma giocoso mozartiano. Pygmalion è riuscito a crearsi un’identità singolare nel panorama musicale internazionale, grazie a impegnativi progetti incrociati che hanno riscontrato successo sia di critica sia di pubblico. Per i suoi lavori operistici Pygmalion collabora con registi quali Romeo Castellucci, Katie Mitchell, Aurélien Bory, Simon McBurney, Jetske Mijnssen, Pierre Audi, Valérie Lesort, Christian Hecq, Cyril Teste, Clément Cogitore e Michel Fau.
Residente all’Opéra national de Bordeaux, Pygmalion sviluppa da alcuni anni una stagione di concerti di musica da camera e di laboratori pedagogici gratuiti aperti a tutti: il Kiosque Pygmalion. In risposta alla crisi del Covid-19, nel luglio 2020 Pygmalion ha lanciato un nuovo festival popolare e civico radicato nei territori di Bordeaux, un vero e proprio festival-laboratorio, dove si sviluppano diverse sperimentazioni sulla diffusione della musica classica. I musicisti di Pygmalion sono i protagonisti attivi di questo festival, proponendo iniziative culturali ambiziose. Pygmalion si esibisce regolarmente sui più prestigiosi palcoscenici francesi (Philharmonie de Paris, Opéra royal de Versailles, Opéra-Comique, Aix-en-Provence, Beaune, Toulouse, Saint-Denis, La Chaise-Dieu, Royaumont, Nancy, Metz, Montpellier) e internazionali (Amburgo, Colonia, Francoforte, Essen, Salisburgo, Vienna, Amsterdam, Pechino, Hong-Kong, Barcellona, Bruxelles). Pygmalion registra per Harmonia Mundi dal 2014. La sua discografia si distingue per qualità in Francia e all’estero ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Diapason d’or de l’année, Victoire de la musique Classique, Choc de Classica, Gramophone Award, Preis der Schallplattenkritik, Edison Klassiek Award e molti altri. Pygmalion è in residenza all’Opéra National de Bordeaux. E’ sostenuto dalla Direction régionale des affaires culturelles de Nouvelle-Aquitaine, dal Comune di Bordeaux, dalla Regione Nouvelle-Aquitaine e dal Centre National de la Musique. Ensemble associato all’Opéra-Comique (2023-2027), Pygmalion è anche sostenuto da Château Bailly, patrono onorario dell’ensemble, e dalla Fondation d’entreprise Société. Pygmalion detiene una residenza anche alla Fondation Singer-Polignac ed è membro della Fedération des Ensembles Vocaux et Instrumentaux Spécialisés (FEVIS).
Raphaël Pichon
Direttore
Raphaël Pichon, nato nel 1984, ha iniziato il suo apprendistato musicale attraverso il violino, il pianoforte e il canto formandosi in diversi Conservatori di Parigi (CNSMDP e CRR). Da giovane cantante professionista, si è esibito sotto la direzione di personalità del calibro di Jordi Savall, Gustav Leonhardt, Ton Koopman, o anche all’interno del Cris de Paris di Geoffroy Jourdain, con il quale affronta i repertori contemporanei. Nel 2006 ha fondato Pygmalion, un coro e un’orchestra su strumenti d’epoca, che si è subito contraddistinto per la singolarità dei suoi progetti. Le Missae Breves di Bach, le ultime versioni delle grandi tragedie liriche di Rameau, la messa in prospettiva delle rarità mozartiane e l’esplorazione del repertorio romantico sono tutti progetti che stabiliscono l’identità di Pygmalion. Attraverso un lavoro incentrato sulla fusione tra coro e orchestra, ma anche attraverso un approccio esecutivo drammaturgico, i vari risultati di Pygmalion sono stati rapidamente elogiati all’unanimità in Francia e all’estero. Accanto al suo ensemble, Raphaël Pichon si esibisce in particolare alla Philharmonie de Paris, al Château de Versailles, ai BBC Proms, al Bozar di Bruxelles, alla Konzerthaus di Vienna, alla Philharmonie di Colonia, al Palau de la Musica Catalana di Barcellona, al Maggio Francese di Hong Kong o al Festival Musicale di Pechino. In campo operistico, Raphaël Pichon dirige varie produzioni all’Opéra Comique, al Festival Lirico di Aix-en-Provence, al Teatro Bolshoi di Mosca, all’Opera di Amsterdam e all’Opera Nazionale di Bordeaux. Collabora con registi come Katie Mitchell, Romeo Castellucci, Simon McBurney, Michel Fau, Pierre Audi, Jeanne Candel, Jochen Sandig, Cyril Teste, Aurélien Bory, Satoshi Miyagi, Laurent Pelly e Jetske Mijnssen. Nel 2020, in piena pandemia, Raphaël Pichon crea a Bordeaux Pulsations: un festival eclettico e polimorfo, che collabora con gli attori del territorio e programma concerti eccezionali in luoghi inaspettati sparsi per la città e la metropoli. Tra i progetti più notevoli degli ultimi anni citiamo il suo debutto al Festival di Aix-en-Provence con la realizzazione del progetto Trauernacht su musiche di Bach messa in scena da Katie Mitchell, la riscoperta dell’Orfeo di Luigi Rossi (2016), la ‘spazializzazione’ del Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi con Pierre Audi, un ciclo di incontri artistici attorno alle Cantate di Bach alla Philharmonie de Paris, l’integrale dei Mottetti e la Messa in Si di Bach, una versione scenica del Deutsche Requiem di Johannes Brahms nell’immensa base sottomarina di Bordeaux. Invitato regolarmente al Festival di Aix-en-Provence, ha diretto Il Flauto Magico nel 2018 messo in scena da Simon McBurney, a cui ha fatto seguito una versione teatrale del Requiem nel 2019 con Romeo Castellucci e dell’Idomeneo nel 2022 inscenato da Satoshi Miyagi. Durante la stagione 2022-2023, Raphaël Pichon dirige Pygmalion in nuove produzioni sceniche di Lakmé di L. Delibes all’Opéra Comique e de Il Coronamento di Poppea di Monteverdi all’Opéra National du Rhin. Continua la sua esplorazione della musica romantica con Mein Traum, un programma composito che include opere liriche di Schubert, Weber e Schumann con Stéphane Degout e la Sinfonia n° 2 Lobgesang di Mendelssohn. In qualità di direttore ospite, ha debuttato al Festival di Salisburgo nel 2018 insieme alla Mozarteum Orchester, alla Philharmonie di Berlino insieme alla Deutsches Symphonies-Orchester ed è stato invitato a dirigere l’Orchestra da Camera di Losanna, la Scintilla all’Opera di Zurigo, MusicAeterna di Teodor Currentzis, i Violons du Roy de Québec o ancora i Freiburger Barockorchester e la SWR Symphonieorchester insieme a Isabelle Faust. Nel 2021 ha debuttato a Boston con la Handel & Haydn Society Orchestra, dove è tornato nel 2022 per ‘Le nozze di Figaro’ di Mozart. Nel 2023 ha diretto la Filarmonica di Vienna al Festival di Salisburgo, nella stessa opera. Nel 2024, dirigerà l’Orchestra of St. Luke’s al Carnegie Hall nella Sinfonia n° 9 di Beethoven. Le sue numerose registrazioni sono pubblicate da Harmonia Mundi. Le pubblicazioni più recenti includono l’opera immaginaria Enfers con il baritono Stéphane Degout (2018), Libertà! attorno ai capolavori poco conosciuti di Mozart, i Mottetti (2020) e la Passione secondo Matteo (2022) di Bach, Mein Traum (Schubert, Schumann, Weber) (2022) e il ‘Vespro della Beata Vergine’ di Monteverdi (2023). Nel 2024, verrà pubblicato il Requiem di Mozart. L’intera sua discografia è stata acclamata unanimemente in Francia e all’estero. Raphaël Pichon è ufficiale nell’ordine delle Arti e delle Lettere.
Con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
