Pensa che meraviglia! Il Concerto delle Stagioni
Orchestra Dedicata
Daniele Ruzza, violino solista e concertatore
Andrea Gherpelli, voce narrante
Musiche di Antonio Vivaldi e Giuseppe Tartini
Testi di Antonio Vivaldi (i Sonetti delle Stagioni) e Andrea Gherpelli
Vivaldi, Le Quattro Stagioni quattro concerti per violino archi e basso continuo
da Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione op.8
Concerto n.1 in mi maggiore “La Primavera” op.8 n.1 RV 269
Concerto n.2 in sol minore “L’Estate” op.8 n.2 RV 315
Concerto n.3 in fa maggiore “L’Autunno” op.8 n.3 RV 293
Concerto n.4 in fa minore “L’Inverno” op. 8 n.4 RV 297
Vivaldi, Concerto in re maggiore per violino archi e basso continuo RV 212
“fatto per la solennità della S. Lingua di Sant’Antonio da Padova” Grave e Allegro
Bach Concerto in la minore per violino archi e basso continuo BWV 1041
Andante
Tartini, Concerto per violino in la maggiore D.96 Largo Andante
Composte 300 anni fa Le Quattro Stagioni i Concerti per violino solista, archi e basso continuo op.8 (da Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione) di Antonio Vivaldi costituiscono uno dei primi e più riusciti esempi di musica descrittiva. Ogni Stagione racchiude una narrazione indicata dal corrispondente Sonetto.
Andrea Gherpelli – volto della cinematografia e della fiction – porta in scena sé stesso, il proprio lavoro di agricoltore in rapporto diretto con la Natura le sue esigenze i capricci. Li racconta in un monologo forte e diretto all’interno del quale pone anche i Sonetti di Vivaldi.
Le mie sono dichiarazioni d’amore, istruzioni per l’uso degli esseri umani. Mentre lavoro con la Natura mi accorgo che essa si mostra nella sua complessità, nelle sue dinamiche, nei suoi funzionamenti. Da qui il piacere di portare le persone dentro a questi meccanismi perché possano creare con la Natura una relazione migliore (Andrea Gherpelli)
Il programma dell’Orchestra Dedicata e Daniele Ruzza, violino solista, prevede, oltre alle Quattro Stagioni, movimenti da Concerto in re maggiore RV 212 “fatto per la solennità della S. Lingua di Sant’Antonio da Padova” di Vivaldi, Concerto in la minore BWV 1041 di Bach e Concerto in la maggiore D.96 di Tartini.
Flessibilità, velocità, colpi d’arco strani con accenti spostati ci chiede Vivaldi. Il suo è virtuosismo non dichiarato da trovare risalendo all’effetto che vuole ottenere perché, dietro all’apparente casualità e nonsense di questa musica, ci sta un’intenzione ben precisa oltre al puro descrittivismo. (Daniele Ruzza)