Paladini di Francia
Spada avete voi, spada avete io!
Koreja – Centro di Produzione Teatrale
dedicato a Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini
di Francesco Niccolini
regia Enzo Toma
con Carlo Durante, Emanuela Pisicchio, Silvia Ricciardelli/Annachiara Ingrosso, Francesco Cortese
ideazione scene Iole Cilento
realizzazione scene Porziana Catalano, Iole Cilento
musiche originali Pasquale Loperfido
voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno
disegno luci Angelo Piccinni
Premio EOLO AWARDS come Miglior Spettacolo
Premio Associazione Nazionale Critici del Teatro
Premio speciale della Giuria come Miglior Performance per il sostegno e lo sviluppo delle tradizioni
The Great Petrushka, International Puppet Festival 2014_Ekaterinburg-Russia
Premio come miglior regista Harmony Word puppet Carnival 2014 – Bangkok-Thailand
I personaggi dell'Ariosto a mo di pupi ritornano in vita ognuno diverso dall'altro, raccontando le conseguenze della guerra e dell'amore, il destino e la ricerca quotidiana della propria dignità narrando la loro storia ma in definitiva, come accade in Pasolini, la storia di tutti noi, immersi in un mondo meraviglioso di cui possiamo solo sfiorare la bellezza.
Uno spettacolo che risulta essere una sorta di miracolo scenico dove tutto funziona benissimo dagli attori, alla drammaturgia, alla resa visiva di grande ed accattivante meraviglia.
Paladini di Francia avvince sapendo divertire, aprendo intanto spazi di commozione e delicata poesia nell'amata cornice di Che cosa sono le nuvole di Pasolini, fonte d'ispirazione anche per la definizione dei personaggi, attori/pupi che tornano a sostare a lato, mutando costumi a vista. Diversi dialetti quasi ad evocare le molte lingue di una guerra lontana, con la voce di Carlo Magno fuoricampo che è insieme imperatore e regista.
Le armature e le spade cozzano così come fanno le marionette siciliane in scena, i movimenti ritmati, leggeri, quasi ci fossero davvero dei fili che guidano i passi, i combattimenti. Ma si coglie insieme il piacere di evocare il gioco dei bambini, il gusto di sperimentare la guerra per finzione, con elmi e corazze realizzate con elementi di recupero, oggetti da cucina, posate e colapasta, mentre appaiono anche profili di cavallo con cui galoppare in forma ludica: tutto possiede però una speciale eleganza, perfetta anche la cura del trucco, i caratteri popolari fusi con meditato senso estetico, così anche per le luci.
Battute di Amleto e Riccardo III in dialoghi fitti, spesso con il piacere ironico della rima, che vanno caratterizzando i diversi paladini, i cavalieri e gli scudieri, ma c'è anche Angelica, colei che condurrà alla follia il prode Orlando.