Officine Reggiane. Il sogno di volare
di Marco di Stefano
La storia dell’industria italiana è anche la storia degli uomini del Novecento: una storia fatta di grandi slanci e rovinose battute di arresto, lotte per i diritti sociali, guerre sanguinose, progetti, amori. È di queste persone che si racconta in “Officine Reggiane, il sogno di volare”, attraverso le loro vicende quotidiane ricostruite dalle Cartelle del Personale dall’Archivio Storico. Uomini e donne la cui vita, dal 1904, ha avuto come sfondo le Reggiane.
“Siamo davvero tanto sicuri di noi stessi e del nostro tempo, da separare, nella folla dei nostri padri, i giusti dai dannati? Robespierristi, anti-robespierristi, noi vi chiediamo grazia: per pietà, diteci, semplicemente, chi fu Robespierre.”
Marc Bloch, Apologia della storia
La fabbrica, un luogo di aggregazione e di regole in cui la Storia incontra le Storie dei singoli influenzandone i costumi, il pensiero, l’ideologia politica, le azioni in modo diverso a seconda dei decenni. Alcune sono le storie dei nostri nonni, altre quelle di personaggi d’invenzione, altre ancora le storie di persone che hanno colpito la nostra immaginazione per il valore delle proprie scelte.
La fabbrica, la cui storia particolare è custodita nell’Archivio, un patrimonio inestimabile di memoria al quale abbiamo dato voce perché non restasse segreto. Quelle centinaia di carte, documenti, annotazioni di carattere solo apparentemente amministrativo, necessari a regolare la vita di un’azienda (calcoli di stipendi, paghe orarie, prestiti, giorni di malattia, date di assunzione, cambio reparto, licenziamento, ammonizioni…) rivelano, in trasparenza, i dettagli dello stile di un’epoca, il modus operandi di un’azienda, le scelte personali degli individui. Quei documenti ci sono apparsi come spiriti di donne e uomini che hanno fatto la storia della propria terra, che ne hanno plasmato il pensiero.
La fabbrica e la sua eredità sulla città. Le Reggiane sono anche un archivio vivente, grazie alle persone che tramandano la narrazione del suo mito per la città e che abbiamo voluto rendere protagoniste dello spettacolo, raccogliendo ed amplificandone la voce e i ricordi.
Informazioni sullo spettacolo
14.12.2022 - h 11:00 - Teatro Cavallerizza
Posto unico
€ 10,00
Replica riservata alle scuole
Prenotazione obbligatoria
Ufficio scuole
tel 0522 458950, 458990
prenotazioniscuole@iteatri.re.it
Le fabbriche, quelle che vediamo dall’alto, ogni volta che percorriamo i cavalcavia delle nostre città. Che ci appaiono custodi della memoria di epoche passate e officine creative del presente. Luoghi dove si è fatta la storia dell’economia del nostro paese e anche la storia della nostra società.
La fabbrica. Una presenza costante e materna, che protegge e che fa anche paura e, attraverso la quale cerchiamo, ieri come oggi, la strada del progresso
Crediti
di Marco di Stefano
con Fabio Banfo, Filippo Bedeschi, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco Maccieri
con la partecipazione di Bright Amankwa, Erminio Bedogni, Omar Borciani, Onelio Coli, Silvia Cristofori, Luisa Iotti, Silvia Paterlini, Airone Polo, Damiano Retrivi, Sonia Riccò, Marco Rovacchi, Lara Sassi, Carlo Schiavone
regia Angela Ruozzi
spazio scenico Antonio Panzuto
costumi Rosa Mariotti
disegno luci Fabio Bozzetta
produzione Centro Teatrale MaMiMò/Fondazione I Teatri/Spazio Gerra,
con la collaborazione di Istoreco, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio Emilia, con il contributo di Transcoop, Famiglia Albano Strozzi, Gigli Costruzioni, con il patrocinio di Associazione Industriali della Provincia di Reggio Emilia