Nuovo Balletto Classico| Giselle
Giselle è un balletto romantico in due atti del 1841; caposaldo fondamentale del repertorio della danza mondiale, riassume in sé tutti gli elementi stilistici, tecnici ed espressivi del balletto classico-romantico.
Giselle nacque dall’idea dello scrittore Théophile Gautier e venne poi musicato, in brevissimo tempo, non appena la stesura del libretto fu terminata, da Adolphe-Charles Adam, celebre compositore di musiche di opere liriche e per balletto. La coreografia fu affidata a Jean Coralli; i passi della prima ballerina furono invece curati da Jules Perrot.
Il balletto è composto da due atti: il primo riguarda la vicenda di Giselle che culmina nella sua morte; il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht che culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se egli è stato la principale causa della sua morte.
Atto I
Nel primo atto Giselle è una contadinella che si innamora del principe ma muore di crepacuore quando scopre di essere stata ingannata.
In un villaggio della Renania medievale, durante la vendemmia, appare una giovane contadina, Giselle, che vive in una casetta con sua madre Berthe. La ragazza adora ballare e darebbe la vita per questa sua passione. Entra in scena un giovane vestito da popolano, Loys, che abita nei pressi ma che in realtà è, sotto mentite spoglie, il principe di Slesia, Albrecht. Giselle è inconsapevole delle sue nobili origini ed appare in un primo momento titubante, mentre accetta poi la corte del giovane, di cui si innamora.
Giselle e Albrecht, nei panni di Loys, danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di lei che l’ammonisce per le sue precarie condizioni di salute. La madre è inoltre ossessionata dalla leggenda delle Villi e diffida istintivamente di Loys, temendo di vedere un giorno la figlia trasformata in una Villi. I giovani innamorati affidano il destino del loro amore allo sfogliare i petali di una margherita; l’innocente gioco termina con un presagio negativo. Wilfred, amico del principe, tenta invano di dissuaderlo dal continuare la relazione con la giovane contadina. Entra in scena Hilarion, il guardiacaccia, geloso di Giselle, che nota furtivamente il mantello del giovane sconosciuto e la sua spada con uno stemma. In lontananza, il suono di un corno annuncia una battuta di caccia. Arriva la corte, impegnata nella battuta, ed entra nel villaggio per trovare ristoro. Tra i vari componenti del seguito c’è la promessa sposa di Albrecht, la principessa Bathilde, con suo padre, il Duca di Curlandia. Giselle offre loro del vino e Bathilde, impressionata dal candore, dall’innocenza e dalla dolcezza della giovane contadina, le fa dono del suo medaglione. Hilarion, intanto, si aggira furtivamente, osservando Loys, inquieto e preoccupato. Questo conferma i suoi sospetti. Il rivale in amore, accecato dalla gelosia, smaschera allora il principe davanti a tutti, mostrando la spada con lo stemma. Giselle, perdutamente innamorata, nella disperazione prende la spada di Albrecht per uccidersi, ma poi impazzisce e muore per il dolore tra gli sguardi inorriditi dei presenti e lo strazio della madre.
Atto II
Nel secondo atto Giselle è uno spirito e danza con il principe per evitarne la morte secondo il crudele volere delle Villi.
Il secondo atto si svolge in una radura illuminata dalla luna nei pressi della tomba di Giselle. Hilarion è sconvolto dal rimorso per la morte di Giselle e si reca presso la sua tomba. Nelle vicinanze vi sono i suoi amici, che cercano di distoglierlo e portarlo via. A un tratto i giovani percepiscono intorno a loro una presenza irreale e, spaventati, fuggono. Entrano in scena Myrtha, l’implacabile regina delle Villi, e le sue discepole. Giselle, evocata dalla sua tomba e accolta da Myrtha e dalle creature soprannaturali, danza con esse.
Hilarion è intanto inseguito dalle Villi, che lo costringono a danzare fino alla morte. Albrecht arriva disperato alla ricerca della tomba di Giselle; il fantasma della ragazza appare davanti a lui e gli ricorda il funesto presagio della margherita, il fiore cui avevano affidato il destino del loro amore. Egli implora il suo perdono, ma Myrtha raduna a sé tutte le sue discepole costringendo Albrecht a danzare. L’intento è quello di punire il giovane per il suo tradimento d’amore e farlo morire per sfinimento. Giselle supplica inutilmente Myrtha di risparmiarlo. Quindi inizia a proteggerlo, sorreggendolo e danzando con lui per tutta la notte.
Alle prime luci dell’alba le Villi sono costrette a svanire, Albrecht è salvo grazie all’amore di Giselle che, non appartenendo più alle Villi, torna per il riposo eterno nella sua tomba. Ai piedi della sepoltura rimane il giovane principe, solo e affranto dal dolore.
Informazioni sullo spettacolo
20.03.2024 - h 10:00 - Teatro Ariosto
21.03.2024 - h 10:00 - Teatro Ariosto
60 minuti
Posto unico
€ 5,00
Destinatari: Biennio e Triennio
tecnica: danza classica
Info e prenotazioni
UFFICIO SCUOLE
tel 0522 458950, 458990
prenotazioniscuole@iteatri.re.it
musica Adolphe-Charles Adam
coreografie Jean Coralli e Jules Perrot