My name is Floria
Musica di Virginia Guastella
PRIMA ASSOLUTA | NUOVA COMMISSIONE
Opera in un atto
Libretto di Virginia Guastella, con parti liberamente ispirate a testi di Victorien Sardou, Giuseppe Giacosa, Luigi Illica, Percy B. Shelley, John Keats
Musica di Virginia Guastella
con Maria Eleonora Caminada, Laura Zecchini, Anastasia Egorova, Danilo Pastore, Giacomo Pieracci
Icarus Ensemble
Regia del suono e live electronics Tempo Reale (Giovanni Magaglio, Damiano Meacci)
Direttore Marco Angius
Team creativo Fanny & Alexander
Regia, scene, luci, video Luigi Noah De Angelis
Costumi Chiara Lagani
Allestimento multimediale Michele Mescalchin
PRIMA ASSOLUTA
Nuova commissione Fondazione I Teatri/Festival Aperto
Produzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Lo spettacolo fa parte del progetto di Reggio Parma Festival “Arcipelaghi 2025”
L’azione di My name is Floria si svolge ai giorni nostri, liberamente ispirandosi al personaggio di Floria Tosca – sia al dramma di Sardou, sia alla versione di Illica e Giacosa per l’opera di Puccini. È ben noto che la storia si chiude con il suicidio di Tosca. Ma si finge che ella sopravviva, sicché quel finale si rovescia nell’inizio di una nuova storia. Floria è dunque una donna a noi contemporanea, vittima di un trauma fisico e psicologico, portatrice di un mondo emotivo complesso e alterato, lontana dai canoni rappresentativi della donna nel melodramma tradizionale. Il passato di Floria è fatto di ricordi dolorosi (non esclusa un’incarnazione di Scarpia), il presente di manifestazioni depressive, angosce e proiezioni mentali della sua personalità multipla. È fatto tuttavia anche di un processo di condivisione terapeutica con persone di simile condizione, che le restituirà equilibrio e fiducia. Le varie emergenze incarnate da quattro interpreti vocali in funzione di ruoli multipli e coro.
Informazioni sullo spettacolo
16.05.2025 - h 20:00 - Teatro Ariosto
18.05.2025 - h 15:30 - Teatro Ariosto
Platea e Palchi I, II e III ordine centrale
€ 20,00
Palchi I, II e III ordine laterale
€ 15,00
Galleria
€ 15,00
Nello spettacolo sono presenti scene di nudo integrale
Si avvisa il gentile pubblico che durante lo spettacolo saranno utilizzate luci stroboscopiche, potenzialmente dannose per portatori di pacemaker cardiaci, persone con epilessia e sofferenti di emicranie.
Mi sono chiesta cosa succedesse nella mente di Floria appena caduta, ancora distesa a terra, schiacciata contro l’asfalto. (…). L’altezza, misurabile in metri da cui si può cadere non è mai stata al centro della mia riflessione. Doveva esserci una condizione di sofferenza e una caduta, il farsi male e basta. Un male psicologico, emotivo, fisico. Una condizione di trauma con una storia alle spalle da raccontare. Una storia, però – qui una differenza sostanziale per diventare un’opera di teatro musicale, la mia – di cui grossa parte di noi è stata spettatrice e partecipe.Ho iniziato ad immaginare quali fossero di Tosca, già la mia Floria, i pensieri, le parole, i contenuti della memoria anche quella sonora. Ho ascoltato, dunque, l’opera di Puccini con questa premessa.
Virginia Guastella


“Questa morte, evocata fin dall’inizio tramite l’eco del suicidio di Tosca con cui si apre l’opera, mi ha indotto a disegnare uno spazio preciso, quello di una morgue o sala delle autopsie.Questo luogo è sia spazio preciso, severo, freddo, rigoroso, ortogonale, come quello di un laboratorio ospedaliero, ma allo stesso tempo rappresenta la mente della protagonista, il luogo proiettivo delle sue angosce e reminescenze traumatiche, che tornano a visitarla, compulsivamente, sotto forma di immagini ossessive, per lampi, stroboscopie, visioni annebbiate, anamorfiche.Spesso nella sala settoria c’è una finestra, un vetro, che affaccia su un’altra stanzetta, un luogo dove il magistrato dell’inchiesta, in caso di morte violenta, si può affacciare, per osservare l’andamento dell’esame in corso.
Luigi Noah De Angelis






foto di Luca del Pia

