LO STAMPATORE ZOLLINGER
Dal romanzo di Pablo d'Ors
uno spettacolo di Roberto Abbiati
con Roberto Abbiati, Marino Zerbin, Matteo Rubagotti
musiche di Alessandro Nidi
produzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Il giovane August Zollinger, abbandonato il paese natale, prova tanti mestieri, e come impiegato della ferrovia su una linea sperduta si innamora dell’impiegata che ogni mattina al telefono gli dice "pronto?", cui lui risponde "Son pronto", per dire che è pronto al passaggio dell’unico treno; sulle variazioni minime di quel "pronto…son pronto", si svolge tutta una storia d’amore, evanescente e appassionata, come mai in un libro si è letta.
Così per sette lunghissimi anni il giovane Zollinger va in cerca del suo destino: fa con scrupolo il timbratore di carte in un ufficio comunale, fa il calzolaio, vive solitario nei boschi trovando conforto nella compagnia degli alberi, fino al miracolo, alla rivelazione. E divenendo infine stampatore, lo stampatore Zollinger, come aveva sognato fin da bambino.
Dalla quarta di copertina de Avventure dello stampatore Zollinger di Pablo d’Ors, edizioni Quodlibet Compagnian Extra.
La trascrizione per teatro di Roberto Abbiati è tratta dal libro dello scrittore madrileno Pablo d’Ors Le avventure dello stampatore Zollinger, un racconto tenero e ironico delle disavventure esistenziali di un giovane che ha una unica ambizione: fare lo stampatore nella città dove è nato.
“Voglio parlare della tipografia, voglio fare uno spettacolo sulla possibilità che si possa correggere e si può correggersi. E’ da quando ho rinunciato a fare il grafico che voglio fare uno spettacolo su Gutemberg, l’inventore dei caratteri mobili, quello
che ha previsto come pensiero moderno la possibilità di correggere una parola sbagliata, una frase sbagliata o una pagina sbagliata, semplicemente sostituendo il carattere, il carattere mobile. Voglio dedicare uno spettacolo a Gutemberg. Al filosofo di Magonza. August Zollinger è uno che poco alla volta corregge la sua vita, che gli diventa piacevole. August desidera fare lo stampatore come me. Io, August e Johann siamo fatti per questo genere di cose meccaniche. Su un tavolo di lavoro da tipografia con un po’ di immaginazione mettiamo in scena le meccaniche del pensiero umano.” Roberto Abbiati
Roberto Abbiati nasce a Seregno il 25 settembre 1958, in via Umberto I. A dispetto della sua ricca e non sintetizzabile biografia artistica, egli afferma di sè: “Roberto Abbiati è sostanzialmente un cuoco che suona la cornamusa”. L’anno passato a Reggio Emilia
occupò per due settimane la Sala Ottagonale del Teatro Valli con la stiva di una nave, nella quale realizzò Una tazza di mare in tempesta, piccola installazione gioiello in cui si raccontava il Moby Dick di Melville in 15 minuti e per 15 spettatori.
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