Les Contes d’Hoffmann
Opéra-fantastique en 3 actes, 1 prologue et 1 epilogue
Libretto di Jules Barbier
Musica di Jacques Offenbach
Hoffmann Giorgio Berrugi
Lindorf / Coppélius / Dr Miracle / Dapertutto Simone Alberghini
Olympia Elisa Cenni
Antonia / Giulietta / Stella Maria Katzarava
La Muse / Nicklausse Violette Polchi
Andrès / Spalanzani / Frantz / Pitichinaccio Florian Cafiero
Hermann / Peter Schlemil Josef Skarka
Nathanael / Cochenille Oreste Cosimo
La Voix de la Tombe Aline Martin
Maître Luther / Crespel Olivier Dejan
Wolfram Andrea Bianchi
Wihelm Alessio Verna
Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Direttore Christopher Franklin
Regia Nicola Berloffa
Scene Fabio Cherstich
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Luca Antolini
Maestro del Coro Corrado Casati
Nuovo allestimento
Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Fondazione I Teatri Reggio Emilia – in collaborazione con Opéra di Toulon e Nancy Opera Passion
“Si contendono il palco una bambola meccanica, un venditore di occhi umani, una cortigiana irresistibile che ruba il riflesso dei suoi amanti, e pure una visita dall’ oltretomba di una madre alla figlia morente, perché canta troppo… tutto raccontato da un poeta ubriaco. Non è mai chiaro in questi racconti cosa sia illusione e cosa realtà. Tutte queste storie sono basate su quelle di E.T.A. Hoffmann, autore tra le altre cose della storia Lo schiaccianoci, sulla quale si basa il famoso balletto di Cajkovskij. E.T.A. Hoffmann è considerato uno dei maggiori esponenti dello stile romantico tedesco, ma con un sapore decisamente fantastico, e leggermente macabro. Infatti Offenbach quando decise di mettere in musica questi racconti, compose musica altrettanto singolare e quasi onomatopeica. Si sente il ticchettio meccanico della bambola nell’accompagnamento in orchestra dell’arpa, flauto e pizzicati, le intenzioni diaboliche ogni volta che appare una delle quattro manifestazioni del male del basso-baritono, il coro degli studenti che si ubriaca nella taverna di Luther, e anche il cuore fragile di Antonia che batte in orchestra nel terzo Atto.
Il problema principale che si presenta a chiunque prepari una produzione de Les Contes d’Hoffmann sta nel fatto che esistono ben otto edizioni dell’opera, dal 1881 a 2009, ed inoltre la prima rappresentazione è avvenuta postuma, quindi non si potrà mai sapere quale versione ufficiale avrebbe preferito Offenbach. C’è anche da dire che l’orchestrazione dell’opera non era completa alla morte del compositore, quindi si propongono tante incertezze da risolvere. Pure il brano più famoso dell’opera, l’amatissima Barcarola, non faceva nemmeno parte della partitura originale, ma fu Ernest Guiraud, incaricato di terminare l’orchestrazione dopo la morte dell’autore, a decidere di inserire una barcarola all’inizio dell’Atto di Giulietta; questo brano «Belle nuit, o nuit d’amour» infatti fu composta da Offenbach come «Canzone degli Elfi» per la sua opera Die Rheinnixen nel 1864, ben 15 anni prima”. (Christopher Franklin)
Opera 2024-2025
24 gennaio 2025
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