La stanza di Agnese
Eolo Award 2024 alla migliore attrice (Sara Bevilacqua)
«Sono passati oltre trent’anni dalla strage di Via D’Amelio. Una ferita ancora aperta nel cuore dell’Italia. Tante le indagini, i processi, i depistaggi e le sentenze per una verità, forse, troppo dura da accettare.»
2010. Agnese Piraino Leto in Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una telefonata da parte dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “Via D’Amelio è stata da colpo di stato”. Poche parole che inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita, sin da quando, figlia del presidente del Tribunale di Palermo e immersa negli usi e costumi dell’alta borghesia palermitana, incontra per la prima volta Paolo, giovane pretore a Mazara del Vallo. Da questo momento parte la narrazione della sua crescita accanto al marito e della scoperta di una Palermo diversa, meno luccicante di quella a cui era abituata, ma forse più bella, anche se disgraziata, passando attraverso i primi anni di matrimonio e la nascita dei figli. Fino a narrare i momenti più bui, compresa la morte di amici e colleghi di Paolo; i rapporti con la scorta che diventa parte della famiglia; la difficoltà di accettare la situazione da parte dei figli. Ma anche l’altro lato di Paolo, quello giocoso e sempre pronto allo scherzo, al “babbìo”. Il lavoro nel pool antimafia accanto a Giovanni Falcone fino alla terribile morte di quest’ultimo. Infine il tradimento da parte di chi avrebbe dovuto combattere al suo fianco.
Tutto questo è La Stanza di Agnese. Più che un monologo, un dialogo incessante tra lei e Paolo, che continua tra le pieghe dei ricordi, con toni di tenerezza quando si tratta dei propri figli e di indignazione nei confronti dei traditori dello Stato.
Note di regia
Abbiamo affrontato una lunga ricerca per arrivare a realizzare lo spettacolo. In tanti, in questi trent’anni, hanno scritto di Paolo Borsellino (saggi, fiction, spettacoli ecc…). Con Osvaldo Capraro e Daniele Guarini abbiamo deciso di guardare questa straordinaria figura da un’altra prospettiva.
Ci interessava l’uomo dietro il giudice, il padre e marito dietro “l’eroe”. Per questo abbiamo incontrato Lucia, Manfredi e Fiammetta, i suoi figli, per farci raccontare il privato, i piccoli gesti quotidiani che fanno capire la grandezza di quest’uomo. Naturalmente non si poteva sottovalutare l’aspetto pubblico e l’intricato mistero che, ancora oggi, avvolge la terribile strage di Via D’Amelio. Per raccontarlo, soprattutto alle nuove generazioni, abbiamo deciso di entrare in casa Borsellino. Lo abbiamo fatto per una semplice ragione: se consideriamo Paolo Borsellino (così come Giovanni Falcone e tutti coloro che hanno donato la vita nella lotta alla mafia) degli eroi, finiremo per pensare alle loro gesta come inarrivabili ed inimitabili. Questi uomini e queste donne facevano solo il proprio lavoro, il proprio dovere, guidati da un’etica ed un senso della giustizia fortissimi.
È questo che vogliamo raccontare: se ognuno di noi fa la sua parte, la mafia non è invincibile. (Sara Bevilacqua)
Informazioni sullo spettacolo
13.03.2026 - h 09:00 - Teatro Ariosto
13.03.2026 - h 11:00 - Teatro Ariosto
60 minuti
Posto unico
€ 6,00
Età consigliata: 13-14 anni
Tecnica: teatro d’attore
PRENOTAZIONI A PARTIRE DA LUNEDì 20 OTTOBRE 2025, ORE 14
inviando la Scheda di prenotazione via mail a
prenotazioniscuole@iteatri.re.it
Clicca qui per scaricare la SCHEDA PRENOTAZIONE 25-26
Per info
UFFICIO SCUOLE
tel 0522 458950, 458990



Produzione Meridiani Perduti Teatro
di e con Sara Bevilacqua
drammaturgia Osvaldo Capraro
disegno luci Paolo Mongelli/Marco Oliani
video Mimmo Greco
con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese
con il sostegno di Factory Compagnia Transadriatica
in sinergia con Scuola di Formazione Antonino Caponnetto