La grande magia
di Eduardo De Filippo
Smarriti i personaggi, smarriti gli spettatori, smarriti gli uomini e le donne di oggi, smarriti nelle relazioni, smarriti nel continuo fondersi del vero e del falso. Cosa è vero? Cosa è falso?
Calogero Di Spelta, marito tradito, con la sua mania per il controllo e la sua incapacità di amare e fidarsi, diventa uno specchio delle sfide e delle difficoltà dell’uomo contemporaneo nell’ambito delle relazioni. Un uomo mosso da un sentimento ossessivo, smarrito in un mondo che sembra altrettanto confuso, con la costante esigenza di aggrapparsi a certezze granitiche, a costo di rinchiuderle simbolicamente in una scatola. Dall’altro lato, Otto Marvuglia, mago e manipolatore, personaggio meno “dolce” in scrittura di quanto non lo sia in scena quando ammorbidito dall’interpretazione dallo stesso Eduardo. Il Marvuglia/illusione, il Marvuglia/realtà, il Marvuglia/impostore sono le facce sempre diverse ed interscambiabili che modificano il contesto e la percezione della realtà di Girolamo Di Spelta, ne consegue un continuo cortocircuito che confonde il piano dell’illusione con quello della realtà, destabilizzando i personaggi stessi e gli spettatori. Smarriti i personaggi, smarriti gli spettatori, smarriti gli uomini e le donne di oggi, smarriti nelle relazioni, smarriti nel continuo fondersi del vero e del falso. Cosa è vero? Cosa è falso?
“Fra tutti i testi di Eduardo che posso dire di conoscere a fondo ritengo e sento che La Grande Magia sia quello più necessario oggi per i temi che affronta, per le relazioni che propone, perché è una commedia squilibrata, meno lineare e matematica delle altre, sospesa e caotica come il tempo in cui viviamo, infine, perché come regista sento di poter dare un contributo specifico e personale. Se è vero che ci sono notevoli similitudini e riferimenti fra La Grande Magia e le opere di Pirandello, in particolare l’Enrico IV ma anche, particolarmente nel terzo atto, a Sei personaggi in cerca d’autore è anche vero che La Grande Magia mi fa pensare a La Tempesta di Shakespeare per l’omaggio che è al teatro, alla finzione e all’illusione, perché ha un carattere testamentario ed esoterico. Perché è magico. Perché è gran teatro. Perché il teatro è una Grande Magia”
Gabriele Russo
Informazioni sullo spettacolo
20.02.2026 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Primo turno)
21.02.2026 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Secondo turno)
22.02.2026 - h 15:30 - Teatro Ariosto (Terzo turno)
2 ore senza intervallo
Platea e Balconata I e II ordine centrale
€ 25,00
Palchi I, II, III e IV ordine laterale
€ 20,00
Galleria
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Biglietti in vendita da mercoledì 8 ottobre






Crediti
di Eduardo De Filippo
regia Gabriele Russo
con Natalino Balasso Calogero Di Spelta
Michele Di Mauro Otto Marvuglia
e con (in ordine alfabetico)
Veronica D’Elia Amelia Recchia
Gennaro Di Biase Mariano D’Albino e Brigadiere di P.S.
Christian di Domenico Arturo Recchia e Gregorio Di Spelta
Maria Laila Fernandez Signora Marino e Rosa Di Spelta
Alessio Piazza Gervasio e Oreste Intrugli (cognato di Calogero Di Spelta)
Manuel Severino Cameriere dell’albergo Metropole e Gennaro Fucecchia
Sabrina Scuccimarra Zaira (moglie di Otto Marvuglia)
Alice Spisa Marta Di Spelta e Roberto Magliano
Anna Rita Vitolo Signora Zampa e Matilde (madre di Calogero Di Spelta)
scene Roberto Crea
luci Pasquale Mari
costumi Giuseppe Avallone
musiche e progetto sonoro Antonio Della Ragione
aiuto regia Salvatore Scotto D’Apollonia
direttore di scena Ivan De Paola
capo macchinista Angelo Pasquale
capo elettricista Giuseppe Di Lorenzo
fonico Italo Buonsenso
sarta di scena Sandra Banco
sarta Anna Marino
attrezzeria Lucia Imperato
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini,Teatro Biondo Palermo, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale