LA FELICITA’ E LA VIRTU’. LE DINAMICHE DEL DESIDERIO E LA COSTRUZIONE DEL SOGGETTO MORALE
lectio magistralis di Salvatore Natoli
Appuntamento finale del ciclo di incontri "Verso Sera"
Dalle 10 alle 13 sono aperte le terrazze e le sale del Ridotto del Teatro Municipale Valli con caffetteria, bookshop e mostre.
Tutti gli appuntamenti della domenica sono in collaborazione con
La felicità – per usare una formula cara agli antichi – è il fine della vita, ma nel modo in cui correntemente se ne discorre è un momento che passa, attimo fuggente. Non è falso, è anzi il modo più immediato di esperirla. Tuttavia non è un caso se in greco felicità si dice eudaimonia. Qui il termine daimon – la voce interiore – suggerisce l’idea che la felicità è nelle nostre mani: infatti, fa tutt’uno con il potenziamento del nostro essere, con la piena valorizzazione di sé. Di qui il nesso stretto tra felicità e virtù. Non a caso, in greco, virtù si dice areté. Il termine deriva dalla radice ar –
da cui il latino ars – che chiaramente indica come per virtù si debba intendere la capacità di costruire la propria vita come fosse un’opera d’arte: in breve è abilità ad esistere. Alla luce di questo, la felicità non è più – o non solo – attimo immenso e meno che mai risiede nell’accontentarsi delle piccole cose, ma è piuttosto potenza espansiva, è capacità di portarsi all’altezza di quel che la sorte ci assegna, di sostenere i pesi più duri, di tollerare perfino il dolore. La felicità non è sazietà, ma è la gloria della vittoria. Per questo non la si attinge affatto alla fine –
quasi fosse un premio – ma ad ogni momento. Se solo si è capaci di mettersi in sintonia con sé, gli altri, il mondo.
Salvatore Natoli
È professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano-Bicocca. Attento alla ricostruzione delle linee fondamentali del progetto moderno, ha rivolto la sua attenzione al senso del divino nell’epoca della tecnica e alla possibilità di un’etica che sappia confrontarsi con il rapporto tra felicità e virtù. Tra i suoi libri: La felicità. Saggio di teoria degli affetti, Stare al mondo. Escursioni nel tempo presente, Parole della filosofia o dell’arte di meditare, La verità in gioco. Scritti su Foucault, La salvezza senza fede, Nietzsche e il teatro della filosofia (tutti per Feltrinelli), Il buon uso del mondo (Mondadori), Il crollo del mondo. Apocalisse ed escatologia (Morcelliana), L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Laterza), Non ti farai né idolo né immagine (con P. Sequeri, Il Mulino).