Il gatto con gli stivali
Accademia Perduta. Romagna Teatri
di Marcello Chiarenza
con Maurizio Casali, Mariolina Coppola
scene Maurizio Casali, Mariolina Coppola
musiche originali Cialdo Capelli
regia Claudio Casadio
Su una pedana inclinata, che all’inizio è un mulino con pale a vento poi castello, campi coltivati, giardini fioriti, si aprono piccole botole che svelano paesaggi inattesi: tane e altre trappole per la cattura di conigli e fagiani, specchi d’acqua in cui si getta una lenza per la pesca di carpe giganti, succulenta cacciagione che sarà dono per il Re da parte del Gatto con gli Stivali e del suo ignaro padroncino.
I due artisti in scena, alternando i ruoli di attori, narratori e animatori, rappresentano la storia in modo dolce e delicato, con semplicità, efficacia e situazioni comiche, punteggiate di piccole gag e momenti di stupore.
La storia è nota: un mugnaio, ormai vecchio, decide di lasciare mulino e asino ai due figli maggiori e al più piccolo, non avendo altro, lascia il gatto che si rivelerà subito un gatto molto speciale perché capisce, parla e ragiona. Eccome se ragiona! Chiede subito al suo padroncino un sacco di farina vuoto – beh, al mulino ce ne sono tanti! – e un paio di stivali. Per farne cosa? Il giovane mugnaio decide di fidarsi del gatto e si ritroverà proprietario di un castello e sposo di una principessa!