I PROMESSI SPOSI
Opera musicale in due tempi di Pippo Flora e Michele Guardì
regia di Michele Guardì
Musica Arrangiamenti e Armonizzazioni corali Pippo Flora
Scene Luciano Ricceri
Costumi Alessandro Lai
Gioielli Gerardo Sacco
Maestro d’Armi Renzo Musumeci Greco
Coordinamento musicale e collaborazione agli arrangiamenti Gianluca Cucchiara
Coro Polifonico di Maria Grazia Fontana
Orchestra Sinfonica “NOVA AMADEUS”
Consulenza per l’editing musicale e interventi al pianoforte Sergio Cammariere
Orchestrazioni e Direzione d’orchestra Renato Serio
Riduzione teatrale testo e regia Michele Guardì
Personaggi e interpreti
Renzo Graziano Galatone
Lucia Noemi Smorra
Agnese Brunella Palatnia
Don Abbondio Salvatore Salvaggio
Perpetua/La Madre di CeciliaChiara Luppi
Fra’ Cristoforo-Il Cardinale Borromeo Christian Gravina
L’innominato Vittorio Matteucci
La Monaca di Monza Rosalia Misseri
Egidio Enrico D’amore
L’avvocato Azzeccagarbugli e il Conte Attilio Cristian Mini
Con la partecipazione straordinaria di Giò Di Tonno nel ruolo di Don Rodrigo
Il Griso Vincenzo Caldarola
e con Lorenzo Praticò, Giorgio Careccia, Daniele Barletta
Corpo di ballo e coro de “I Promessi Sposi”
Dieci protagonisti, sei comprimari, ventidue ballerini-coristi che cantano dal vivo sulle basi musicali realizzate da una grande orchestra sinfonica.
Ma non solo: una spettacolare scenografia con otto enormi carri mobili, proiezioni, effetti scenografici speciali, costumi e coreografie da grande teatro musicale.
Con questi ingredienti viene proposto lo spettacolo che celebra il più grande romanzo italiano con continui rilanci alla attualità dei temi affrontati nel testo originale.
È la celebrazione di un mondo pieno di suggestioni storiche, poetiche e umane.
Il racconto è noto, e la sua modernità viene sfruttata per presentare un contesto storico e sociale che riprende, immutate, le problematiche dell’essere: dall’amore al potere, dalla giustizia alla fede.
Per concludere con il trionfo della vita nella esplosione della luce del Duomo…la “grande macchina del Duomo” come Manzoni racconta l’apparire di Milano agli occhi semplici e pieni di speranza di Renzo; l’opera si conclude con una spettacolare pioggia catartica che vince la peste: il trionfo della vita.
Scritta e rielaborata con attenzione speciale alla stesura manzoniana l’opera ha ottenuto il Patrocinio morale della Società Italiana degli Autori ed Editori “per l’elevata qualità artistica-spettacolare, la precisa aderenza della stesura letteraria al romanzo del Manzoni nonché per la forte carica emotiva che l’opera è capace di suscitare nel pubblico”.
Michele Guardì
Autore di teatro, cabaret, radio e televisione. Nato a Casteltermini, in provincia di Agrigento, da oltre 40 anni vive e lavora a Roma. Regista teatrale e televisivo, dal 1969 ha firmato molti programmi televisivi di grande successo. Fra i suoi programmi: Scommettiamo che…?, I fatti vostri, Mattino in famiglia e Pomeriggio in famiglia, Domenica in. Ha inoltre ideato e diretto sette edizioni di Telethon..
È stato per tredici anni Direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento.
Ne I Promessi Sposi ha curato la riduzione teatrale e la stesura del testo sintetizzando in trentanove quadri i passaggi essenziali dell’opera manzoniana. Il tipo di riduzione e il testo sono stati studiati per rendere l’opera adatta anche a un pubblico internazionale e permettere così una più ampia circolazione nel circuito teatrale e televisivo estero. I personaggi sono stati trattati con grande rigore storiografico e ne è stata esaltata loro rilevanza poetica. Sua è la regia teatrale.
Pippo Flora
Musicista agrigentino cresciuto in una famiglia di artisti intimi della famiglia Pirandello, debutta, ed è anche questa una vera curiosità, all’età di settantotto anni con un’opera di grande spessore musicale, vigore e modernità. Oltre alla musica sono suoi gli importanti arrangiamenti de I Promessi Sposi creati con particolare attenzione alle sonorità strumentali. Sue anche le armonizzazioni dei cori dei quali è da sempre attento e colto studioso. Sovrintendente per tredici anni del teatro Pirandello di Agrigento ha cresciuto intere generazioni di artisti. Da sempre appassionato di jazz, ha iniziato la carriera musicale con alcune opere Ulisse, Orfeo, un Romeo and Juliet in dialetto siciliano, la storia d’amore tra un ragazzo ebreo e una ragazza musulmana e Nela e Sahabin altra storia d’amore basata su una leggenda rappresentata anche all’estero in alcuni teatri lirici.
Alla musica, in una sorta di ‘sdoppiamento creativo’, ha alternato la passione per la natura che, grazie anche a una laurea in Agronomia, gli ha permesso di creare per la sua città magnifici giardini.