Ensemble Micrologus
Canzoni e Danze nelle Corti Italiane del ‘400
Zacara da Teramo Ciaramella mea dolçe – ballata
Guglielmo Ebreo Falla con Misuras / La Spagna – bassadanza
Heyne Van Ghizeghem Amours Amours – chanson
Domenico da Piacenza Rostiboli Gioioso – ballo
John Dunstable/John Bedyngham O Rosa bella
Guillame Dufay Belles veuillez moi retenir rondeau
Guillame Dufay La belle se siet – chanson
Anonimo Zappay lo campo
Domenico da Piacenza La Figlia Guglielmino – ballo
Anonimo D’un bel matin d’amor – canzone strumentale
Guglielmo Ebreo Petit riens – ballo
Anonimo Lo mio padre e la mia madre – canto
Anonimo In questo ballo – canto
Anonimo De mia farina fo le mie lasagne
Domenico da Piacenza – ballo
Guglielmo Ebreo Amoroso – ballo
Domenico da Piacenza Verçeppe – ballo
Anonimo Hora may che fora son – canzona alla napolitana (moresca)
Giovanni Ambrosio Volta ti in ça Rosina – ballo
Anonimo amor che t’ho fatt’io – ballata
Guglielmo Ebreo La vida de Culin – ballo
Anonimo Voca la Galiera – Canzone strumentale
Nel 1984, i musicisti umbri, Patrizia Bovi, Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo, insieme ad Adolfo Broegg (1961-2006), hanno fondato l’Ensemble Micrologus, gruppo specializzato in musica medievale (XI-XV sec.). Sono stati tra i primi a contribuire alla riscoperta della musica medievale e dello spirito con cui fare questa musica oggi.
L’Ensemble propone un singolare viaggio tra canzoni e danze nelle Corti italiane del ‘400.
Informazioni sullo spettacolo
06.07.2023 - h 21:30 - Chiostri di San Pietro
Posto unico
€ 12,00
La musica in Italia durante il XV secolo subì, dopo il risveglio dell’Ars Nova trecentesca, una forte influenza dell’ingente produzione artistica di scuola franco-fiamminga. Non fu interrotta la creazione di musica originale, ma questa si perse per una preferenza, tutta italiana, di improvvisare o comporre alla mente, quello che invece in Europa, sotto la spinta della scuola franco-fiamminga, veniva sapientemente e accuratamente annotato in preziosi codici musicali.
Nelle nuove corti italiane, votatesi al pensiero umanistico, vennero invitati i più grandi compositori europei, come Du Fay o Josquin Des Prez, che portarono il loro nuovo stile e l’unirono al suono della lingua italiana. Insieme a questi furono richiesti anche esperti maestri di danza, perché l’educazione dei giovani fosse più completa possibile (insieme allo svago e al divertimento di tutti), di cui il più grande fu certo Guglielmo Ebreo (autore di un importantissimo trattato di ballo); spesso questi maestri creavano le coreografie dei balli sulla musica improvvisata dai migliori cantanti e strumentisti dell’epoca, altre volte furono loro stessi compositori delle musiche.
Anche gli strumenti musicali furono modificati, avvicinandoci sempre di più a quelli del periodo rinascimentale, pur mantenendo, per lo più, tecniche esecutive legate al secolo precedente.
Le ballate e le canzoni, i balli, le bassedanze, (insieme ai rondeaux e alle chanson francesi), sono le musiche italiane polifonizzate nei due distinti stili: quello nostrano e quello d’oltralpe.
Ensemble Micrologus
Patrizia Bovi, canto e arpa gotica
Gabriele Russo, viola, ribeca e liuto
Goffredo Degli Esposti, flauti diritti, zufolo e tamburo, cornamusa
Crawford Young, liuto