COMPAGNIA ATERBALLETTO
Parole sospese
coreografia Walter Matteini
ideazione scenica e costumi Walter Matteini
musiche Autori Vari
consulenza musicale Paride Bonetta
luci Carlo Cerri
coproduzione Fondazione Nazionale della Danza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
SAUL DANIELE ARDILLO, ADRIEN BOISSONNET, DARIO DINUZZI, MASA KOLAR, MARCO MAGRINO, LISA MARTINI, DEJALMIR MELO, KIHAKO NARISAWA, BRYNA PASCOE, CLAUDIA PIANA GIUSEPPE SPOTA
InCanto
coreografia Mauro Bigonzetti
scene e impianto visivo Angelo Davoli
ideazione costumi Guglielmo Capone
musiche Georg Friedrich Händel
consulenza ed interventi musicali Bruno Moretti
luci Carlo Cerri
coproduzione Fondazione Nazionale della Danza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
LA COMPAGNIA
Prima assoluta
sponsor ufficiale della produzione ANIMA SGR
Venerdì 14 dicembre 2007 ore 21 (fuori abbonamento)
sabato 15 dicembre 2007 ore 21
Teatro Valli
Ludovico Ariosto è, a parere di quasi tutta la critica che lo riguarda, un autore estremamente contemporaneo e vicino ai giorni nostri, per l’attualità e modernità dei temi affrontati nelle sue opere.
La serata di Aterballetto, dedicata all’Ariosto, più che ripercorrere le opere dell’autore in senso narrativo, intende reinterpretarne i temi e il pensiero visionario, un pensiero, come dicevamo, profondamente attuale.
Le coreografie che compongono la serata, traggono ispirazione dalla capacità del pensiero di Ludovico Ariosto di trascendere i confini temporali e geografici, ed entrambe non lasciano nessuno spazio per il racconto e la narrazione. La nostra sfida, è quella di creare suggestioni in grado di fare rivivere l’autore, oggi, oltre il suo valore letterario, andando verso la riscoperta dello spessore politico in senso lato, ma anche e prima di tutto, di quello umano ed esistenziale del poeta.
Il filo rosso che lega le coreografie è la trasposizione temporale, il viaggio nella sua valenza simbolica. Il pensiero politico e civile dell’uomo nella società, ma anche la passione, la pazzia ed il conflitto interiore fanno parte della condizione dell’essere umano nel ’500 come di oggi.
Parole Sospese partirà da alcuni temi delle Satire, ancora attuali nei contenuti, e tenderà a porsi delle domande piuttosto che esporre il proprio punto di vista, quasi con l’intenzione di gettare provocazioni sulle quali riflettere.
InCanto, invece, prenderà spunto da episodi dell’Orlando Furioso particolarmente interessanti per un coreografo contemporaneo: l’esplorazione dell’esistenza stessa dell’uomo di ogni tempo. L’amore, la guerra, la precarietà della ragione, la follia, il conflitto eterno, la contraddizioni, dentro e fuori di sé.
Sarà un viaggio temporale, ma anche spaziale, che darà risalto all’universalità di questi temi.
Come non è casuale il fatto che l’Ariosto sia uno dei letterati italiani più studiati all’estero, anche la scelta musicale per questo lavoro è volutamente eclettica: Weber, Shostacovic, Verdi, Handel.
"…Forse l’Ariosto è più vicino a noi di quanto si possa immaginare"
Mauro Bigonzetti e Walter Matteini
Parole sospese
Ludovico Ariosto, l’uomo e la sua opera, rappresentano una fonte di ispirazione tanto vasta quanto complessa.
Vasta e complessa è difatti la sua vita e la sua opera.
Una schiera di studiosi ha, da svariato tempo, profondamente modificato l’immagine dell’Ariosto: non si riconosce più in lui un personaggio sornione, appartato, contemplativo, interessato solo all’evasione negli universi fantastici della cavalleria. Ma gli si riconoscono doti di concretezza, pragmatismo, capacità di analisi del reale e della sfera socio-politica contemporanea in particolare, nonché un animo virile, partecipe degli eventi in cui si trova coinvolto.
Dovendo ridurre il raggio d’azione, arduo lavoro vista l’importanza dell’autore, al fine d’individuare un’opera o un avvenimento nella vita dell’Ariosto da poter rappresentare in danza, ci siamo soffermati sulle Satire.
Composte negli anni tra il 1517 e il 1525, oltre a rappresentare un’innovazione per ragioni di ordine strutturale sulle quali non ci soffermeremo, ci trasmettono anche un’impietosa e lucidamente consapevole visione del mondo morale, sociale e politico in cui l’Ariosto si trovò a vivere.
Questo sarà il nostro punto di partenza.
In noi non c’è la volontà di mettere in scena le Satire o raccontare una storia. "Semplicemente" evidenziare come l’animo, il pensiero umano, la sfera socio-politica, a distanza di secoli si sia o non evoluta. Sarà una semplice esposizione senza tuttavia esprimerne un giudizio che non sta a noi esprimere, ma a chi dopo di noi, sarà tenuto a farlo.
Certo c’è la curiosità di immaginare cosa avrebbe potuto scrivere l’Ariosto della società in cui viviamo.
Walter Matteini
InCanto
Accade a volte, che delle coincidenze presentino tutte le caratteristiche per poter essere lette come dei segni.
Una città che vuole onorare i 150 anni del suo teatro rappresenta senza dubbio un desiderio naturale per un evento importante anche se limitato al cerchio di antiche mura. Il fatto però, che il talento più grande a cui questa città abbia dato i natali sia quel personaggio che attraverso la sua sagace ironia e la sua iperbolica immaginazione ha tradotto sentimenti e passioni umane in personaggi, e che quei personaggi con le loro storie abbiano superato qualsiasi confine ed abbiano evidenziato l’assoluta universalità dell’uomo, della sua natura, dei suoi sentimenti, ci appare come una coincidenza che ha i connotati di un segno.
La passione, quella contro la quale non possiamo utilizzare alcuna difesa, eccola riapparire sulla nostra strada.
Quei sentimenti, che arrivano a coincidere con le passioni e quelle passioni che esercitano il loro potere sulla ragione, sono lo stimolo alla voglia di continuare il lavoro di ricerca verso le possibilità che ha il corpo di esplorarli e di ritrasmetterli, di evidenziare quelle caratteristiche che ci rendono tutti così terribilmente uguali, tutti immagini diverse di quell’unica natura umana che rende le nostre infinite diversità una grande unità.
Architetture nell’aria
Sin dall’inizio ho deciso che non mi interessava una rappresentazione fedele che fosse direttamente riconducibile alla trama dell’Orlando.
Nemmeno un atteggiamento di "snobismo" intellettuale ricercando nella trama del Furioso quelle parti meno "abusate" nelle iconografie.
L’ippogrifo è già stato rappresentato dall’uomo, in molte forme differenti. Ho cercato nel mio archivio mentale e "fisico" la forma che lo evocava.
Si trattava solo di "ripulire" quella forma da tutte le infrastrutture e i preconcetti che la circondavano e mostrarla nella sua essenza originaria.
L’uomo nel corso dei secoli ha plasmato una molteplicità di forme, spesso mutuate da altrettante forme primitive già pre-esistenti o da immagini mentali ereditate dalla nostra cultura ancestrale; la rappresentazione diventa un’immagine mentale, una personale e poetica visione della "realtà".
Con Mauro Bigonzetti ho cercato un punto d’incontro fra i nostri lavori, che apparentemente viaggiano su diversi binari; il mio lavoro è sulle architetture, utilizzando materiali inerti , Mauro "costruisce" le sue architetture con il corpo. La mia arte comunica attraverso un’immagine statica mentre la danza è dinamica, cinetica.
Credo che nell’apparente antitesi fra i due linguaggi vi sia un comune denominatore che è l’elemento "aria".
Mi affascina pensare alla danza come ad un bisogno ancestrale dell’uomo di interagire con questo elemento, trascendendo le leggi della fisica per muoversi più liberamente in un universo "spirituale".
Amo spesso citare un pensiero di Yves Klein che, con estrema lucidità scrive: "Diventeremo uomini aerei, conosceremo la forza di attrazione verso l’alto, verso lo spazio, verso il niente e il dappertutto allo stesso tempo, e dopo aver così domato la forza di attrazione leviteremo letteralmente in una totale libertà fisica e spirituale".
È molto forte a questo punto il parallelo fra il mio lavoro e quello di Mauro e l’interazione diventa ad un tratto naturale.
L’alfabeto dell’aria lo conosciamo entrambi. La comunicazione a questo punto avviene per sottrazione. L’aria, il vuoto ci accomuna. Lì parliamo la stessa lingua e con estrema "leggerezza" cerchiamo di riempire questi spazi.
Angelo Davoli
Link al sito ufficiale di Aterballetto
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