Centre Chorégraphique National
Rose-Variation - prima italiana
Opal Loop/Cloud Installation #72503
Sounddance
coreografia Mathilde Monnier musica Ludwig Van Beethoven, Sonata per pianoforte n. 17 eseguita dal vivo da François René-Duchâble scenografia Annie Tolleter luci Eric Wurtz ideazione costumi Mathilde Possoz assistente al coreografo Cédric Andrieux maestro ripetitore Thomas Caley
Opal Loop/Cloud installation #72503
coreografia Trisha Brown rimontata da Leah Morrison e Laurel Jenkins Tentindo scenografia John Torres visual design Fujiko Nakaya suono acqua erogata ad alta pressione luci Beverly Emmons costumi Judith Shea realizzati dall’Atelier del CCN – Ballet de Lorraine maestro ripetitore Thomas Caley
Sounddance
coreografia Merce Cunningham musica David Tudor (Untitled 1975/1994) scene, costumi e luci Mark Lancaster coreografia rimontata da Meg Harper e Thomas Caley
La coreografia è costruita come una successione di assoli – dei pezzi di bravura – che vengono poi ripresi in coro dal gruppo. L’inizio dello spettacolo è anche la sua fine, il balletto comincia con una serie di inchini che si ripetono per tutta la pièce, come se i ballerini dovessero salutare prima di esibirsi.
La musica sostiene la coreografia, il pianista vestito di rosa suona in diretto contatto con i danzatori. La sonata per pianoforte n. 17 di Beethoven è divisa in tre movimenti: Largo-Allegro, Adagio e Allegretto. È una partitura virtuosistica e possente, accompagna la bravura tecnica dei danzatori condividendo con loro l’essenza della musica. È un’opera cupa, scritta quando Beethoven era quasi sordo e lottava per continuare a comporre.
Ogni danzatore improvvisa la sua risposta a questo schema aperto per fermare o riprendere la frase, producendo migrazioni di movimenti, che come dei canoni vengono ripartiti e condivisi tra i quattro danzatori. La sequenza fluida dei movimenti, accentuata dalla nuvola di vapore di varia forma creata da Fujiko Nakaya, diventa estremamente difficile da cogliere, a dimostrazione della dichiarazione di Trisha Brown, secondo cui la danza è un’arte effimera.
– Susan Rosenberg, Scholar-in-Residence, Trisha Brown Dance Company
I movimenti dei piedi e del torso in Sounddance sono molto complessi e il tempo canalizza l’insieme del gruppo. Al centro del palcoscenico si trova un fondale drappeggiato color oro, ideato dall’artista Mark Lancaster. Questa compressione dello spazio si aggiunge alla frenetica coreografia dando l’impressione di osservare al microscopio.
Il fondale svolge un ruolo attivo, come base e impulso per la coreografia. I danzatori entrano in scena come proiettati dal fondale e alla fine spariscono come inghiottiti, risucchiati in un tunnel. Il musicista e compositore David Tudor ha composto una partitura forte e ritmata per Sounddance, perfetto accompagnamento per l’esuberanza e il dinamismo della coreografia di Merce Cunningham.
Danza 2024-2025
26 ottobre 2024
Ballet National de Marseiile • (LA)HORDE
Chronicles
(LA)HORDE
Teatro Municipale Valli
23 novembre 2024
Nederlands Dans Theater 2
Morau • Zelner
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24 novembre 2024
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