Arcadi Volodos, pianoforte
J. Brahms, 8 Klavierstücke op. 76
F. Schubert, Sonata in si bemolle maggiore D 960
DURATA SPETTACOLO: UN'ORA E 40 MINUTI CIRCA
con intervallo
Ecco un distillato, o un’essenza preziosa, di pianismo romantico in tre accezioni distinte per stili, poetiche, forme grandi o piccole – distinte eppure connesse, in quanto manifestazioni di un medesimo “spirito del tempo”. Schubert scrive la Sonata poco prima dei Papillons, ma se per Schumann si tratta di opera giovanile, per Schubert è opera estrema, compiuta un paio di mesi prima della morte. Siamo fra il 1828 e il 1831, Brahms non è ancora nato e l’op.76 arriverà quasi 50 anni dopo: questo “spirito del tempo” percorre la Mitteleuropa in modo diseguale, protratto, sfasato, persino capriccioso, in una parola: romantico.
E mentre Schubert opera sulla forma grande (sonatistica) in maniera alternativa a Beethoven, per giustapposizioni anziché per sviluppi, per illuminazioni anziché per elaborazioni; Schumann e Brahms operano su forme brevi – veri e propri laboratori di sperimentazione svincolati da dettami formali classici. Il primo con un’inclinazione letterario-musicale fortemente ironica (che poi gli diverrà consueta) intesa a stendere una patina di bizzarra eccentricità al calco-walzer. Il secondo a far di ogni Stück un densissimo concentrato di pochi motivi germinativi, in crescita e trasformazione su se stessi al pari quasi di fenomeni botanici.
Concerti 2024-2025
16 aprile 2025
Pygmalion • Raphaël Pichon, direttore
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12 maggio 2025
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