Riccardo Tesi organetto, direzione musicale
Elena Ledda voce
Lucilla Galeazzi voce
Alessio Lega voce, chitarra
Nando Citarella voce, tamburello
Maurizio Geri voce, chitarra
Gigi Biolcati percussioni, voce
Claudio Carboni sax
special guest: Francesco Loccisano chitarra battente
Informazioni sullo spettacolo
21.07.2021 - h 21:30 - Piazza Martiri del 7 luglio
Posto unico
€ 12,00
Riduzioni
Under 20, Over 65, Amici del Teatro (disponibilità limitata) € 10,00
In caso di maltempo lo spettacolo sarà spostato in altra sede
“A Sud di Bella ciao”, cioè l’amore, il lavoro e la rivolta cantati dal punto di vista del Meridione. Ritmi (tammurriata, ballo tondo, pizzica) e melodie figlie del mediterraneo, la poesia lirica d’amore e quella cruda della rivolta: tutte le contraddizioni del Sud sono in questi canti, che ci aiutano ancora una volta a capire e decifrare il nostro presente.
Allo spettacolo di canzoni Bella Ciao nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto si fa risalire per convenzione la nascita del Folk Revival italiano. La sua grande forza fu quella di mostrare un’altra storia d’Italia, un modo diverso di intendere la cultura a partire dall’oralità. Lo spettacolo aveva una connotazione geografica fortemente settentrionale perché le ricerche, in fase pionieristica, non avevano ancora affrontato l’immenso repertorio del sud.
A partire da Ci ragiono e canto di Dario Fo (1966), con l’inserimento della cantante siciliana Rosa Balistrieri e del coro sardo Galletto di Gallura, parte un vero e proprio rinascimento del folk meridionale. Fino ai nostri anni e alla diffusione del tarantismo salentino.
Di qui la volontà di aggiornare il nostro Bella Ciao, che ha debuttato nel 2014 a 50 anni dall’originale, con enorme successo in tutta Europa. Abbiamo deciso di allargare i confini di questo affresco popolare, inserendo canti anonimi e di autori legati alla tradizione, per spingerci “a Sud di Bella ciao”, attraverso l’amore, il lavoro e la rivolta cantati dal punto di vista del meridione. Ritmi (tammurriata, ballo tondo, pizzica) e melodie figlie del mediterraneo, la poesia lirica d’amore e quella cruda della rivolta: tutte le contraddizioni del sud sono in questi canti, che ci aiutano ancora una volta a capire e decifrare il nostro presente.