12 dicembre 1969
di Mirco Dondi
con l'autore dialoga Mirco Carrattieri
Una fredda giornata di dicembre, un giorno come un altro. Affari da sbrigare. Cambiali da pagare. Bancarelle. Compere da fare prima di un Natale ormai imminente. Niente di speciale. Poi, improvvisamente, una bomba. E tutto cambia. Segna un prima e un dopo, a Milano e in tutta Italia. Un prima che rigetta la violenza come strumento della lotta politica, un dopo in cui la violenza ne diventa l’arma, tanto da far temere un possibile colpo di Stato. Alcuni protagonisti di questa vicenda hanno nomi scolpiti nel nostro immaginario: il commissario Luigi Calabresi, il questore Marcello Guida, il ballerino Pietro Valpreda, il ferroviere Giuseppe Pinelli. Poi ci sono gli altri, per lungo tempo ignoti, quelli che lavorano sotto traccia manipolando le informazioni, occultando le prove e insabbiando le indagini. Senza contare i misteriosi ‘suicidi’, che come un contagio travolgeranno alcuni uomini coinvolti nella vicenda. Una ricostruzione serrata del ‘giorno della strage’ con uno sguardo incrociato sulle vittime, gli esecutori, i servizi segreti e i politici.
M. Dondi, 12 dicembre 1969, Laterza 2018
Mirco Dondi
Insegna Storia contemporanea e dirige il Master di Comunicazione storica all’Università di Bologna. Si è occupato principalmente di violenza, conflitti sociali e del ruolo dell’informazione in questi contesti. Autore di L’Eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965-1974 (Laterza, 2015), nel quale ha affrontato le stragi nere (Piazza Fontana, Gioia Tauro, Peteano, Questura di Milano, Piazza della Loggia, Treno Italicus) e il loro uso politico.
Altri suoi libri: La lunga liberazione (Editori Riuniti, 2014) sul difficile dopoguerra italiano, L’Italia repubblicana: dalle origini alla crisi degli anni Settanta (Archetipo Libri, 2008), La Resistenza tra unità e conflitto (Bruno Mondadori, 2004) sui contrasti interni al movimento di Resistenza. Dal 2012 ha attivo un blog su Il Fatto quotidiano che affronta temi storici, politiche culturali, analisi internazionali. Si è cimentato anche nella narrativa con un romanzo sugli anni Ottanta, I Malriusciti (Elliot, 2012), ed è tra gli autori del film documentario Paura non abbiamo (2016), che racconta la storia di quattro donne incarcerate l’8 marzo 1955 per avere distribuito mimose.
Mirco Carrattieri
Collabora con l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano e con l’Università di Modena e Reggio Emilia. È stato presidente di Istoreco dal 2009 al 2015 e docente incaricato all’Università di Bologna. Dirige il Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana. Coordina la redazione della rivista “E-Review” e il comitato scientifico di Istoreco. Dottore di ricerca in Storia politica dell’età contemporanea presso l’Università degli studi di Bologna, è stato borsista presso l’EHESS di Parigi, presso la Fondazione Luigi Salvatorelli di Marsciano (PG), presso la Fondazione Gorrieri di Modena, presso la Fondazione Basso di Roma. Si occupa prevalentemente di storia della storiografia, di storia degli intellettuali e di public history.
Informazioni sullo spettacolo
17.02.2019 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli