La Fondazione I Teatri di Reggio Emilia ha adottato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (di seguito “Modello”) ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001 (di seguito “Decreto”), in materia di responsabilità amministrativa delle Società e degli Enti.Il Modello contiene una serie di principi comportamentali e di protocolli aziendali volti alla prevenzione della commissione dei reati presupposto della responsabilità delle persone giuridiche previsti dal Decreto.La Fondazione, all’interno del Modello, ha adottato, inoltre, il Codice Etico, un documento che definisce l’insieme dei valori e dei principi etici che la stessa riconosce, accetta, condivide e a cui, l’operato di Fondazione I Teatri, si ispira. È interesse primario della Fondazione che anche tutti i soggetti che collaborano e interagiscono con la stessa svolgano la propria attività nel pieno rispetto dei principi e dei valori contenuti nel Modello e nel Codice Etico. Pertanto, Vi invitiamo a prendere visione della “Parte Generale” del Modello e del Codice Etico summenzionati, che la Fondazione ha provveduto a pubblicare sul presente sito internet.
Riferimenti e documenti ai fini della prevenzione della corruzione
Whistleblowing
La Fondazione è da sempre attenta alla prevenzione dei rischi che potrebbero compromettere la gestione responsabile e sostenibile del proprio business.
Per questo motivo, la Fondazione si è dotata di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. n. 231/2001 (“Modello 231”), comprensivo di un Codice Etico e di una procedura in materia di Whistleblowing.
La Fondazione ha inoltre affidato ad un Organismo di Vigilanza (“OdV”) – Organo dotato di autonomia e indipendenza – il compito di vigilare sull’osservanza delle prescrizioni del Modello 231, verificare la loro reale efficacia e valutare la necessità di eventuali aggiornamenti.
In questo contesto, con la legge n. 179/2017 recante “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”, è stato introdotto lo strumento del c.d. “whistleblowing”.
Il Legislatore italiano con legge n. 2022/127 ha delegato il Governo per il recepimento della Direttiva (UE) del 2019/1937 in materia di protezione delle persone nel settore pubblico e privato che segnalano violazioni del diritto dell’Unione con possibilità di estensione ad altri atti/settori da parte degli Stati membri. Il 10 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato il d.lgs. n. 24 relativo all’adeguamento della Direttiva UE.
Si tratta di uno strumento, posto a tutela della integrità della Fondazione , attraverso il quale è possibile segnalare, anche in via riservata, all’Organismo di Vigilanza ovvero al Gestore della Segnalazione individuato, eventuali comportamenti – appresi in ragione delle funzioni svolte all’interno della Fondazione – che possono integrare violazioni del Modello 231, ovvero condotte illecite rilevanti ai sensi del d.lgs. n. 231/2001, nonché violazioni della normativa comunitaria in una gamma molto ampia di settori espressamente indicati nell’allegato alla direttiva (UE) 2019/1937 (tra questi: appalti pubblici, servizi finanziari, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, ambiente, alimenti, salute pubblica, privacy, sicurezza della rete, concorrenza).
A tal fine, la Fondazione ha strutturato una procedura di whistleblowing in grado di garantire due canali confidenziali di segnalazione all’Organismo di Vigilanza ovvero al Gestore della Segnalazione individuato, su potenziali non conformità vuoi rispetto al Modello 231, ai principi etici, ovvero alle leggi e regolamenti applicabili, vuoi rispetto agli altri settori indicati dalla legge.
La fruibilità di questa procedura è limitata ai casi in cui il segnalante – che ha appreso la notizia nell’ambito delle sue funzioni – sia in buona fede e la segnalazione sia fondata su elementi di fatto precisi e concordanti.
La Fondazione incoraggia a segnalare in buona fede eventuali irregolarità, ma non ammette affermazioni false o vessatorie, meri sospetti o voci, lamentele di carattere personale o rivendicazioni. In tal caso, verranno comminate azioni disciplinari nei confronti di chi abusa della procedura di whistleblowing.
Si segnala inoltre che la Fondazione potrà prendere in considerazione e analizzerà anche le segnalazioni anonime, dopo avere verificato: • la serietà della questione sollevata; • la sua credibilità; • la probabilità che il fatto sia confermato da fonti attendibili.
La Fondazione ha adottato (i) una piattaforma informatica web; (ii) una linea telefonica dedicata alle segnalazioni; Tutti i canali sono in grado di garantire il rispetto delle normative a tutela della riservatezza dell’identità del segnalante, del segnalato, di eventuali terzi / testimoni citati e dei fatti riportati nella segnalazione.
A seconda della materia di interesse per la quale si intende procedere con l’inoltro della segnalazione whistleblowing deve essere effettuata la segnalazione tramite uno dei due canali sopra richiamati da utilizzare (i) per le violazioni del Modello 231, Codice Etico ovvero condotte illecite rilevanti ai sensi del d.lgs. n. 231/2001; (ii) per illeciti amministrativi, contabili, civili o penali nonché altre violazioni della normativa comunitaria in una gamma molto ampia di settori espressamente indicati nell’allegato alla direttiva (UE) 2019/1937 (tra questi: appalti pubblici, servizi finanziari, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, ambiente, alimenti, salute pubblica, privacy, sicurezza della rete, concorrenza).
Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza
Riferimento normativo: Art. 10, comma 8, lett. a), d.lgs. n. 33/2013.
Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza
Riferimento normativo: Art. 1, c.8, l. n. 190/2012, Art.43, c.1, d.lgs. n. 33/2013.
Sulla base delle modifiche apportate con il Decreto legislativo n. 97 del 2016, come esplicate dalla Delibera ANAC n. 1134 dell’ 8 novembre 2017 recante l’indicazione “Nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici“, la Fondazione I Teatri, quale ente di cui all’art. 2 -bis, co. 3, del d.lgs. 33/2013, è esclusa dall’ambito di applicazione delle misure di prevenzione della corruzione, diverse dalla trasparenza.
Responsabile della trasparenza dal 1- 1-2018
Articolo 43, comma 1, del d.lgs. n. 33/2013
Direttore Generale. dott. Paolo Cantù
Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza fino al 18-12-2017
Articolo 1, comma 8, Legge. n. 190/2012 e articolo 43, comma 1, del d.lgs. n. 33/2013
Direttore Generale Prof. Giuseppe Gherpelli
Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza
Riferimento normativo: Art. 1, c.14, l. n. 190/2012.
Sulla base delle modifiche apportate con il Decreto legislativo n. 97 del 2016, come esplicate dalla Delibera ANAC n. 1134 dell’ 8 novembre 2017 recante l’indicazione “Nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici“, la Fondazione I Teatri, quale ente di cui all’art. 2 -bis, co. 3, del d.lgs. 33/2013, è esclusa dall’ambito di applicazione delle misure di prevenzione della corruzione, diverse dalla trasparenza.
Relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione 2016
Relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione 2017
Atti di accertamento delle violazioni
Riferimento normativo: Art.18, c.5, D.lgs n.39/2013