Anatomie squisite di Yuval Avital è la mostra che apre Il Bestiario della Terra del Reggio Parma Festival: un universo di creature e creazioni che conducono il pubblico in un viaggio inedito lungo gli spazi dei Musei alla scoperta delle sue anatomie squisite.
La mostra segna un duplice punto di partenza nell’indagine di Avital sull’Uomo-Animale: da una parte chiede “che cos’è un corpo, un organo? Come percepiamo un insieme di cose come un corpo? Quali sono i confini tra l’anatomia scientifica e quella d’arte?”; dall’altra, nella logica che unisce le mostre in programma, rappresenta la prima tappa, quella dell’infanzia – e cioè il gioco, il sogno, lo stupore, il subconscio.
L’Anatomia, il Corpo e i suoi Organi si spiegano tramite il modus operandi della mostra, a partire dalla mise en espace espositiva: un puzzle ibrido frutto dell’allestimento d’artista, in cui opere d’arte si innescano con animali mummificati, reperti archeologici, manufatti antichi o comuni. Anatomie squisite, infatti, è creata in stretto dialogo tematico e suggestivo con le collezioni dei Musei Civici (includendo oggetti conservati nei magazzini e solitamente non esposti al pubblico) e in particolare con la celebre Collezione Spallanzani, una delle fonti di ispirazione principali del “Bestiario della Terra”, con le sue creature reali o assemblate.
Come in un’operazione di macro-innesto, Avital interviene, trasformandoli, anche sugli spazi dei Musei: dalle pareti e dai pavimenti dei corridoi fuoriescono vene e arterie, realizzate in dialogo con le professionalità sceniche e sartoriali della Fondazione i Teatri di Reggio Emilia.
Il cuore della mostra sono i Cadavres exquis di Avital: come nei giochi letterari e pittorici surrealisti, l’artista dà voce al suo inconscio e alla sua immaginazione plasmando creature ibride e fantastiche dai colori spesso vivaci e contrastanti, a volte sospese nel vuoto, altre inserite in stranianti ambientazioni. Una serie di disegni che diventano delle partiture visive per inedite realizzazioni e traduzioni materiche di varia natura, messe in opera in dialogo con diverse realtà artistiche e artigianali del territorio nel segno dell’arte relazionale, elemento centrale del modus operandi di Avital degli ultimi anni.
L’artista inoltre affianca alcune delle sue opere pittoriche ‘animalesche’ (in gran parte appartenenti alla serie Animalium, 2018, alle raccolte anatomiche ottocentesche dei Musei. In mostra anche opere scultoree dell’artista tra cui i Tubolar bones, formazioni monocrome dall’impianto scheletrico contorte in molteplici estroflessioni, e i Tubolar landscapes nature morte metafisiche, “paesaggi” organici cristallizzati nel bianco che dialogano con gessi anatomici, frammenti archeologici, minerali e ossa animali.