Una mostra diffusa in città, tra centro e periferie, fatta di grandi wallpaper. In Opera Aperta, Alex Majoli riflette sul rapporto tra il Teatro e la città e sulle sue possibili interconnessioni. Un tema che s’innesta sul lavoro che il fotografo ha avviato da tempo, guidato dalla convinzione che “in ogni situazione, ogni persona gioca un determinato ruolo nella società”. L’artista ritrae ogni tipo di situazione costruendo un teatro intorno ai soggetti fotografati, così che la scena della strada diventa la scena di un teatro. E tutto pare avvenire su un palcoscenico. Grazie all’utilizzo di potenti luci, Majoli sembra stimolare la “recitazione” dei suoi soggetti, creando un effetto visivo che rimanda ai dipinti di Caravaggio. Mentre il lavoro era in corso, il Covid ha fatto irruzione nel mondo, stravolgendo le nostre vite, la vita del Teatro e questo stesso progetto, che si è modificato, assumendo una nuova veste. La “teatralità della vita” è diventata la teatralità della vita ai tempi della pandemia. Un modo per riflettere sulla complessità di questo periodo straordinario che ci troviamo a vivere, in cui ancora una volta realtà e finzione si intrecciano e si confondono a vicenda.
Alex Majoli è un fotoreporter italiano. Pluripremiato a livello internazionale, è noto per i suoi reportage realizzati nelle aree di conflitto. Dal 2001 è membro effettivo della agenzia internazionale fotografica Magnum Photos e dal 2011 al 2014 ha ricoperto l’incarico di presidente.