Una politica senza religione
di Giovanni De Luna
con l’autore dialoga Massimiliano Panarari
Dagli anni del Risorgimento all'Unità d'Italia, dal fascismo e dalla Seconda guerra mondiale fino a oggi, la costruzione di una "religione civile" l'insieme dei valori e dei principî che fondano lo spazio pubblico della cittadinanza è il banco di prova su cui, di volta in volta, si è misurata l'efficacia di una classe politica nel mettere mano al progetto di "fare gli italiani". Il trasformismo nell'Italia liberale, la dittatura in quella fascista, il debordante intervento dei partiti nell'Italia repubblicana, sono stati tutti elementi che hanno indebolito la costruzione politica dell'identità nazionale. Fino alla carestia morale e progettuale che ha investito uomini e partiti dell'Italia di oggi. Con un libro che somma analisi storica a riflessioni di pungente attualità, Giovanni De Luna ricostruisce la storia delle "tradizioni inventate", i tentativi di arginare l'ingombrante presenza della Chiesa cattolica, l'egemonia dei valori e degli interessi imposti dal mercato con una riflessione conclusiva proprio sugli aspetti piú inquietanti di venti anni di pensiero unico.
G. De Luna, Una politica senza religione, Einaudi, 2013
Dalle 10 alle 13 sono aperte le terrazze e le sale del Ridotto del Teatro Municipale Valli con caffetteria, bookshop e mostre.
Tutti gli appuntamenti della domenica sono in collaborazione con
Giovanni De Luna
Ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino. Ha pubblicato tra l'altro: Donne in oggetto. L'antifascismo nella società italiana 1922-1939. La storia del Tribunale Speciale fascista e le storie di alcune donne sue vittime (Bollati Boringhieri, 1995), La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (Bruno Mondadori, 2004), Il corpo del nemico ucciso (Einaudi, 2006), Storia del Partito d'Azione (Utet, 2006, prima edizione Feltrinelli 1982). Ha pubblicato con Marco Revelli Fascismo/antifascismo (La Nuova Italia, 1995). Per Einaudi ha curato L'Italia del Novecento. Le fotografie e la storia, 3 volumi e quattro tomi (2005-06). Ha diretto la Storia fotografica della società italiana, 1848-1999, in 20 volumi, pubblicata dagli Editori Riuniti tra il 1997 e il 1999. Nel 2011, con Mario Martone ha curato il progetto “Fare gli italiani. Teatro,” 22 spettacoli organizzati dal Teatro Stabile di Torino in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. È editorialista de La Stampa, condirettore di Passato e presente.
Massimiliano Panarari
Insegna Comunicazione politica all'Università di Modena e Reggio Emilia e collabora con la School of Government dell'Università Luiss “Guido Carli” di Roma e con l'Università "Luigi Bocconi" di Milano. Si occupa di mass media e cultura pop ed è consulente di comunicazione politica e pubblica. È commentatore dei quotidiani La Stampa, Il Piccolo, Europa e Giornale di Brescia. È autore del libro L'egemonia sottoculturale (Einaudi, 2010) e coautore (con F. Motta) del libro Elogio delle minoranze. Le occasioni mancate dell'Italia (Marsilio, 2012).