The red bike – La bicicletta rossa
versione in lingua inglese
Principio Attivo Teatro
con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro
voce fuori campo Rebecca Metcalf
drammaturgia Valentina Diana
regia Giuseppe Semeraro
scenografie Dario Cadei
costumi Cristina Mileti
bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo
luci, Otto Marco Mercante
Vincitore PREMIO EOLO AWARDS 2013 per la migliore drammaturgia
Menzione speciale all’interno del festival Festebà 2012 di Ferrara
La bicicletta rossa nasce da una forte necessità di raccontare e tradurre per la scena la storia di una famiglia capace di parlare dell’oggi. La scommessa è stata quella di creare un lavoro adatto a un pubblico trasversale che attorno al tema della crisi possa unire adulti e bambini.
Abbiamo così creato una fiaba moderna a metà tra echi del teatro di Edoardo e la visionarietà noir di Tim Burton.
A tenere il filo della narrazione c’è Marta che come se sfogliasse un album fotografico ci racconta le strampalate ed eroiche avventure della sua famiglia. Marta non è in scena o meglio, c’è ma non si vede, è nel pancione di sua madre e proprio all’inizio dello spettacolo annuncia: “questa è la storia della mia famiglia prima che nascessi”.
Le vicende di cui Marta ci parla appartengono al nostro tempo pur essendo incastonate in un’epoca indefinita e lontana rendendo quasi fantastiche e surreali le azioni.
La famiglia di Marta per vivere mette le sorprese negli ovetti di cioccolato ma a complicare la sua vita, come la vita di un intero paese, c’è BanKomat il personaggio negativo, proprietario?di tutto, della fabbrica degli ovetti, della casa ma anche della luna e delle stelle e nulla può essere fatto senza pagare qualcosa a BanKomat.
La forza di questa famiglia sta nella sua capacità di trasformare uno strumento di vessazione e oppressione in mezzo di liberazione e questo grazie a Pino, il fratello di Marta, che quasi per caso farà ritrovare alla famiglia la sua dignità e il suo riscatto.
Il linguaggio utilizzato, ora comico ora riflessivo, narra le peripezie per la sopravvivenza di questa strampalata famiglia, proprio come molte famiglie di oggi capaci di trasformare la quotidianità nel miracolo che resiste.