C’era una volta nella lontana Cina un vecchio imperatore, che non sapeva a chi lasciare il trono perché non aveva eredi. Decise allora di dare un semino ad ogni bambino dell’impero: “Il bambino che, dopo aver coltivato il suo semino, porterà il fiore più bello, diventerà il nuovo imperatore”. Li è un bambino che vive in un paesino di campagna ed è bravissimo a coltivare i fiori. Così anche lui partecipa al concorso ma, quando ormai è il momento di mostrare il suo fiore all’imperatore, Li si ritrova con un vaso ancora vuoto, mentre gli altri bambini hanno coltivato dei fiori fantastici…
Abbiamo deciso di lavorare su questa leggenda perché è un inno alla sincerità e all’onestà. Si scoprirà che Li (il bambino protagonista) è stato l’unico bambino sincero, perché tutti i semi che l’imperatore aveva distribuito erano stati cotti e quindi non potevano germinare nessun fiore. Gli altri bambini invece avevano mentito, portando all’imperatore dei fiori che non erano realmente cresciuti dal seme che avevano ricevuto.
E la sincerità, almeno nelle favole, viene premiata dal vecchio imperatore, che decide di lasciare il suo trono al piccolo Li, piccolo grande maestro di onestà, che d’ora in poi tutti chiameranno “L’imperatore sincero”
Crediti
tratto da una antica leggenda cinese
di Marco Cantori
con Marco Cantori, Diego Gavioli
tecnica Filippo Boschetti
scene Nives Storci e Elena Succi
musiche Diego Gavioli e Marco Cantori
Produzione Accademia Perduta Romagna Teatri
Prosegue “Sciroppo di teatro”, il progetto di welfare culturale di Ater
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Medicina eccezionale per potersi emozionare.
Una vera meraviglia, cura tutta la famiglia