Splendor. Storia (inconsueta) del cinema italiano
di Steve Della Casa
Lo sapevate che Michelangelo Antonioni, il regista intellettuale per eccellenza, si presta a girare gli interni del mitologico "Nel segno di Roma" con Anita Ekberg, che Sergio Leone non ancora famoso dirige "Il colosso di Rodi" e "Gli ultimi giorni di Pompei" e che Carlo Lizzani ha girato un western con Pasolini attore? Oppure che il futuro premio Oscar Carlo Rambaldi muove i primi passi costruendo una rudimentale idra a quattro teste per "Maciste contro i mostri" ma il camioncino che la trasporta si ferma per un guasto a Roma sulla via Tuscolana tra l'ilarità dei passanti? Steve Della Casa racconta il cinema italiano da un punto di vista inedito: quello di chi il cinema l'ha fatto e di chi l'ha guardato. È una storia non lineare, inconsueta, raccontata il più possibile dai protagonisti, che mescola il cinema alto con quello commerciale, le punte di creazione artistica con gli espedienti più astuti e più divertenti. Perché il cinema italiano, secondo solo a Hollywood per film prodotti, ha una caratteristica: non è mai stato un'industria nel senso compiuto e letterale del termine, ma un vero e proprio turbinio di creatività, di artigianato e di arte di arrangiarsi. Non manca nessuno all'appello: dal D'Annunzio di "Cabiria" alla stagione del cinema di regime, dal neorealismo alla commedia all'italiana, dai film mitologici agli spaghetti western, fino a Benigni, fino a oggi.
S. Della Casa, Splendor, Laterza, 2013
Dalle 10 alle 13 sono aperte le terrazze e le sale del Ridotto del Teatro Municipale Valli con caffetteria, bookshop e mostre.
Tutti gli appuntamenti della domenica sono in collaborazione con
Steve Della Casa
Scrive e conduce da vent’anni “Hollywood Party” di Radio Tre, il programma cult sul cinema, fiore all’occhiello della Rai. Si è laureato in Storia e critica del cinema con Gianni Rondolino. A vent’anni ha fondato con altri giovani cinefili il Movie Club di Torino e a trenta ha partecipato alla nascita del Torino Film Festival, del quale è stato direttore dal 1999 al 2002. È direttore del RomaFictionFest. È stato presidente della Film Commission Torino Piemonte per sette anni, ha collaborato ai festival di Venezia, Locarno, San Sebastián, Taormina ed è autore di monografie su Monicelli, Mattoli, Freda, Bava e Garrel.