Con Rooms, in live streaming sabato 10 aprile alle ore 21 (ora italiana), la compagnia inglese Rambert vuole continuare nel proprio percorso, intrapreso durante i lunghi mesi di lockdown, di esplorazione delle nuove e diverse esperienze a cui lo spettatore può partecipare online.
Una forma di cinematografia integrata con performance dal vivo, per condurre lo spettatore nel bel mezzo dell’azione e dargli qualcosa di diverso, che mai potrebbe ottenere in un teatro.
17 danzatori, 36 scene, 100 personaggi
Guardare dal finestrino di un treno il susseguirsi di scene in miniatura, oppure sbirciare in bicicletta dentro le case, attraversando la città. Amiamo tutti gettare il nostro sguardo sulle vite degli altri e nelle case in cui vivono.
Gli straordinari danzatori della Compagnia Rambert ci invitano ad entrare in mondi estremamente diversi e in situazioni sorprendenti. Persone che cercano di vivere la propria vita, farsi strada tra dilemmi, schivare contrattempi e sopravvivere alle loro piccole tragedie.
Room è un ambizioso film, ma è anche teatro danza ed è danzato dal vivo. In certi momenti è paradossale, per lo più divertente. È bello, è bizzarro, talvolta un po’ triste. O forse è tutto assolutamente normale.
La Fondazione I Teatri sostiene il progetto assieme a : Wales Millennium Centre, Gran Bretagna; The Lowry, Gran Bretagna; Theatre Royal Plymouth, Gran Bretagna; Edinburgh Festival Theatre, Gran Bretagna; Nottingham Theatre Royal, Gran Bretagna; Oxford Playhouse, Gran Bretagna; Birmingham Hippodrome, Gran Bretagna; Norwich Theatre, Gran Bretagna; Theatre Royal Bath, Gran Bretagna; Mayflower Theatre, Southampton, Gran Bretagna; Tanz Koeln, Germania; Teatro a Mil, Cile.
Informazioni sullo spettacolo
10.04.2021 - h 21:00 - evento online
60 minuti circa
Posto unico
€ 12,00
Family
€ 17,50
Family + donazione
€ 23,00
gruppi con almeno 10 persone
€ 81,00
Spettacolo consigliato a un pubblico a partire dai 15 anni
Lo spettacolo è in diretta su rambert.org.uk/homestudio
Non è prevista la visione in differita
Diversamente dalla grande maggioranza degli streaming dal vivo, in questo caso non si è trattato di una ripresa fissa o di un collegamento magari po’ difettoso su Zoom… piuttosto sembrava di guardare un film coinvolgente e avvincente ma allo stesso tempo la più tecnicamente sofisticata produzione di danza a cui ho avuto modo di assistere da quando i teatri sono stati chiusi.
New York Times, recensione di Draw from Within
Jo Strømgren è un coreografo e drammaturgo norvegese. Le sue coreografie sono state commissionate da numerose compagnie di danza sia classiche che contemporanee. È attualmente il coreografo residente del Balletto Nazionale Norvegese. Come drammaturgo ha scritto 25 testi in lingue diverse ed è membro dell’Associazione degli Scrittori nordici. Ha inoltre diretto un lungometraggio, diversi corti e due opere. La sua compagnia, Jo Strømgren Kompani, ha fatto tournée per 20 anni portando in scena un inedito mix di danza, teatro e burattini, spesso riecheggiante il teatro dell’assurdo.
Sento che c’è un pubblico là fuori desideroso ed affamato di spettacoli e quello che mi preme ora è creare. E’ in questi momenti, in cui il mondo pare sprofondare nel caos, che l’arte con la A maiuscola è più necessaria. Quello che possiamo fare noi è danzare, ed è fondamentale che riusciamo ad intrattenere il pubblico, porre domande e portare sul palco quello in cui crediamo. E questo vale per i pubblici di tutto il mondo. Questo è probabilmente il primo momento dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che così tanti di noi vivono le stesse sensazioni. Siamo certamente più empatici perché stiamo tutti sulla stessa barca.
Con il nostro teatro live-stream vogliamo entrare nella testa del coreografo, vedere l’opera attraverso i suoi occhi ed è un modo davvero differente di avvicinarci ad essa. Quando si danza su un palco o in un’installazione, viene proposta una immagine, ma è lasciata al pubblico la possibilità di divagare. Con il livestream tutto è più controllato poiché si può costringere il pubblico a guardare esattamente quello che decidiamo debba guardare, dall’alto, dal lato, frontalmente.
Stiamo chiedendo ai nostri danzatori tanto, tipo danzare all’una di notte per uno streaming live per il pubblico americano, oppure di esibirsi davanti ad una troupe cinematografica, ma i nostri danzatori hanno accettato la sfida e la stanno portando avanti. Mi piace pensare che offrire loro modi diversi di esprimersi li farà crescere artisticamente.
Benoit Swan Pouffer, direttore artistico di Rambert