Raccontare le mafie: il teatro e la giustizia in dialogo
Incontro con Davide Enia e Calogero Gaetano Paci su memoria, giustizia e coscienza civile
Incontro con Davide Enia e Calogero Gaetano Paci su memoria, giustizia e coscienza civile
Un confronto che ricorda come la lotta alle mafie passi anche attraverso la conoscenza, l’ascolto e la capacità di dare voce a ciò che troppo spesso resta in ombra.
Venerdì 5 dicembre alle ore 18.00, al Ridotto del Teatro Municipale Valli, Davide Enia, drammaturgo, attore e romanziere, dialogherà con Calogero Gaetano Paci, Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, in un confronto su mafia, memoria e coscienza civile. L’incontro prende spunto dai temi dello spettacolo Autoritratto, scritto e interpretato da Davide Enia, in scena al Teatro Ariosto il 4 e 5 dicembre, e mette a confronto due uomini, due esperienze, due linguaggi diversi – il teatro e la legge – accomunati da un’unica tensione: la lotta contro le mafie. Enia, narratore e drammaturgo palermitano, combatte con gli strumenti del racconto, della scena e della parola; Paci, magistrato con una lunga esperienza nel contrasto a Cosa Nostra e alla ’ndrangheta, con quelli della giustizia e del diritto.
Informazioni sullo spettacolo
05.12.2025 - h 18:00 - Ridotto del Teatro Valli
L’incontro a ingresso libero con prenotazioni obbligatoria
«Affrontare per davvero Cosa Nostra – racconta Enia nell’introdurre il suo spettacolo Autoritratto – significa iniziare un processo di autoanalisi. Non volere quindi capire in assoluto la mafia in sé, quanto cercare di comprendere la mafia in me»
Partendo dagli anni Ottanta e dalle stragi del 1992, Autoritratto intreccia biografia e tragedia collettiva, fino a evocare vicende simboliche come quella di Giuseppe Di Matteo, bambino rapito e ucciso da Cosa Nostra, episodio che diventa emblema del male assoluto e della necessità di una risposta etica, linguistica e civile.
Anche per Calogero Gaetano Paci, il ruolo di magistrato impegnato nella lotta alle mafie si intreccia profondamente con la dimensione personale:
«La prima volta che ho indossato la toga fu alla camera ardente di Giovanni Falcone, nell’atrio del tribunale di Palermo. A me e ad altri magistrati della mia generazione, la strage di Capaci ha cambiato irreversibilmente la vita e ha dato alla nostra carriera il senso di una scelta esistenziale».
Un confronto che ricorda come la lotta alle mafie passi anche attraverso la conoscenza, l’ascolto e la capacità di dare voce a ciò che troppo spesso resta in ombra.
Calogero Gaetano Paci
Calogero Gaetano Paci, Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Emilia dal 2022, dal 1991 vanta una lunga carriera di magistrato antimafia.
Ha lavorato a Palermo come giudice e sostituto procuratore, occupandosi di processi legati alla guerra di mafia tra Cosa Nostra e le stidde nelle province di Agrigento e Trapani.
In Calabria ha guidato delicate indagini sui clan della ’ndrangheta del mandamento Tirrenico, in particolare sui clan Piromalli e Molè della Piana di Gioia Tauro, smascherandone le infiltrazioni nel tessuto economico e imprenditoriale del Nord Italia.
Esperto di reati economico-finanziari e di riciclaggio, è da sempre in prima linea nella difesa della legalità e nella promozione di una cultura antimafia radicata nei territori.
Davide Enia
Davide Enia, nato a Palermo nel 1974, è drammaturgo, attore e romanziere.
Autore di opere teatrali pluripremiate come Italia-Brasile 3 a 2, Scanna e L’abisso, e di romanzi come Così in terra e Appunti per un naufragio (Premio Mondello 2018), Enia esplora nei suoi lavori il rapporto tra memoria, dolore e resistenza civile.