ORCHESTRA DEL TEATRO LA FENICE
Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore KV 622
clarinetto di bassetto Vincenzo Paci
Gustav Mahler, Sinfonia n. 1 in re maggiore Titano
L’approdo, relativamente tardo, di Mahler alla sinfonia avviene come fusione delle precedenti esperienze, specialmente quelle liederistica e orchestrale, rielaborate in una dimensione unitaria. La Prima sinfonia, scritta tra 1884 e 1888, e ispirata al romanzo di Jean Paul Il Titano, nasce nel segno del ‘poema sinfonico’ più che della sinfonia classica, come conferma l’iniziale scelta di corredarla di un preciso ‘programma musicale’ poi abolito da Mahler. Scritta per un grande organico, ma non ancora gigantesco come nelle successive, la Prima sinfonia vive della tensione tra immagini idilliche o ironico-grottesche e una gestualità drammatica, tra il pullulare di idee cantabili dal carattere di danza o di marcia (a volte di derivazione liederistica, o popolare, come il famoso Frère Jacques in minore usato come tema nel terzo tempo) e improvvisi scoppi di ‘disperazione’. Con questa pagina si apre la parabola sinfonica di Mahler che tanta influenza avrà sulle future esperienze del Novecento musicale.
La storia dell’Orchestra del Teatro La Fenice è legata a quella del teatro stesso, centro produttivo di fondamentale importanza che nel corso dell’Ottocento ha presentato prime assolute di opere fondamentali nella storia del melodramma (Semiramide, I Capuleti e i Montecchi, Rigoletto, La traviata).
Nella seconda parte del secolo scorso l’impegno dei complessi orchestrali si concentrò nell’internazionalizzazione del repertorio, ampliato anche sul fronte sinfonico-concertistico.
Sul podio dell’Orchestra si susseguirono celebri direttori e compositori: Richard Wagner, Lorenzo Perosi, Giuseppe Martucci, Antonio Guarnieri, Richard Strauss, Pietro Mascagni, Giorgio Ghedini, Ildebrando Pizzetti, Goffredo Petrassi, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Willy Ferrero, Leopold Stokowski, Fritz Reiner, Vittorio Gui, Tullio Serafin, Giuseppe Del Campo, Nino Sanzogno, Ermanno Wolf-Ferrari, Carlo Zecchi, John Barbirolli, Herbert Albert, Bruno Walter, Franco Ferrara, Guido Cantelli, Thomas Schippers e Dimitri Mitropoulos.
Nel 1938 il Teatro La Fenice divenne Ente Autonomo: anche l’Orchestra vide un riassetto e un rilancio, grazie pure all’attiva partecipazione al Festival di Musica Contemporanea della Biennale d’Arte. Negli anni Quaranta e Cinquanta sotto la guida di Toscanini, Scherchen, Bernstein, Celibidache (impegnato nell’integrale delle sinfonie beethoveniane), Konwitschny (nell’integrale del Ring wagneriano) e Stravinskij, la formazione veneziana diede vita a concerti di portata storica. Negli anni, si sono susseguiti sul podio veneziano i più celebri direttori d’orchestra, tra i quali: Maderna, Delman, Karajan, Böhm, Abbado, Muti, Prêtre, Inbal, Ozawa. Sul versante operistico, accanto ai titoli di repertorio, recentemente l’Orchestra ha interpretato lavori poco frequentati: Il re Teodoro in Venezia di Paisiello (nella prima italiana dell’edizione critica), Il cavaliere avaro di Rachmaninov, Sadkò di Rimskij-Korsakov, Billy Budd di Britten, Simon Boccanegra (con la prima esecuzione in tempi moderni della partitura originale), tutte opere dirette da Isaac Karabtchevsky. Notevole la proposta, anch’essa recente, di opere contemporanee come Aus Deutschland (in prima rappresentazione italiana), Entführung im Konzertsaal (in prima rappresentazione assoluta) di Mauricio Kagel e Medea di Adriano Guarnieri (in prima rappresentazione assoluta, premio «Abbiati» 2003). In ambito sinfonico, l’Orchestra si è cimentata in vasti cicli, tra cui quelli dedicati a Berg e Mahler, sotto la direzione di maestri quali Sinopoli, Kakhidze, Masur, Barshai, Tate, Ahronovitch, Kitaenko, Inbal, Temirkanov, Bertini, Pesko, Prêtre, Santi, Semkov, Sinopoli, Thielemann Marriner, Maazel, Chailly, Chung. Formazione che si pone fra le più interessanti realtà del panorama italiano, l’Orchestra del Teatro La Fenice svolge regolarmente tournée in Italia e all’estero (di recente in Polonia, Francia, Danimarca, Giappone, Cina), riscuotendo calorosi consensi di pubblico e critica. Tra i Direttori Principali dell’Orchestra negli ultimi anni si sono alternati Eliahu Inbal (ricordiamo le sue integrali delle Sinfonie di Beethoven e di Mahler), Vjekoslav Sutej, Isaac Karabtchevsky e Marcello Viotti ; tra i Principali Direttori Ospiti ricordiamo Jeffrey Tate.
Fra i più significativi impegni recenti, l’Oratorio di Natale di Bach con Riccardo Chailly, il War Requiem di Britten con Bruno Bartoletti e la prima esecuzione assoluta del Requiem di Bruno Maderna con Andrea Molino.
Il venticinquenne direttore d’orchestra e violinista Diego Matheuz rappresenta uno degli esiti più felici del ben noto “Sistema” venezuelano e si è recentemente imposto come uno dei più promettenti talenti del continente americano.
Nel 2005 ha iniziato gli studi di direzione d’orchestra sotto la supervisione di Josè Antonio Abreu, suo maggiore sostenitore ed ispiratore.
Ha collaborato con Simon Rattle, che nel luglio 2007 lo ha invitato a dirigere le prove dell’Orchestra Giovanile del Venezuela Simón Bolívar, e con Claudio Abbado con il quale ha praticato sia in Italia che in Venezuela.
Diego Matheuz è stato al fianco di Gustavo Dudamel come direttore assistente, sia con l’Orchestra Giovanile Simón Bolívar nelle sue ultime tournée, sia con la Gothenburg Symphony in Svezia. Lo scorso anno ha lavorato con Pinchas Zukerman alla National Arts Centre Orchestra a Ottawa e la prossima stagione trascorrerà un mese come assistente alla Los Angeles Philharmonic, che dirigerà in alcuni concerti per le scuole.
Il suo debutto internazionale come direttore d’orchestra con l’Orchestra Giovanile Simón Bolívar è avvenuto il 14 marzo 2008, durante il prestigioso Casals Festival di Porto Rico, presso il centro di Belle Arti Luis A. Ferrè.
Diego Matheuz ha debuttato con l’Orchestra Mozart lo scorso ottobre con grande successo, al punto che è stato subito invitato a inaugurare le stagioni 2009 e 2010.
Sarà prossimamente impegnato nel concerto finale dell’Accademia Mahler di Bolzano e debutterà in Austria al Festspielhaus St. Pölten con la Tonkünstler-Orchester.
Diego Matheuz è uno dei primi violini dell’Orchestra Giovanile Simón Bolívar, con la quale è stato in tournée in Europa e negli Stati Uniti. Ha inoltre suonato come solista con l’Orchestra Miranda State, con l’Orchestra Sinfonica Lara, con i Jovenes Arcos del Venezuela e con l’Orchestra da Camera UCLA.
Nato nel 1984, ha intrapreso gli studi musicali nella sua città natale, Barquisimeto. Diego Matheuz continua i suoi studi di violino presso l’Accademia violinistica Latino-Americana, sotto la direzione del Maestro José Francisco del Castillo.
Concerti 2024-2025
1 aprile 2025
Junge Deutsche Philharmonie • Roderick Cox, direttore • Kian Soltani, violoncello
Teatro Municipale Valli