ORCHESTRA D’ARCHI ITALIANA
Mario Brunello, violoncello e direttore
Bruno Maderna, Serenata per un satellite (1969)
Johann Sebastian Bach, Canoni e Ricercar a 6 dall'Offerta Musicale
György Ligeti, Ramifications per 12 archi (1968-69)
Ho cercato di immaginare quale compositore e quale musica potesse portarmi a ricreare e trasmettere con i suoni queste emozioni e subito ho pensato ai canoni dell'Offerta Musicale di Bach. I canoni a due, retrogradi o perpetuo dell'Offerta Musicale trovano un parallelo, con la dovuta distanza, nel ricorrere di Boetti all'uso del "doppio" (Alighiero e Boetti), dello "specchio" (alternando da uno a cento e viceversa) del tempo infinito (ping-pong), tanto da provare a continuare in questo gioco e costruire un programma musicale attingendo dall'opera di un artista come Boetti.
Boetti amava giocare con numeri e combinazioni in lavori come "Calendari", "I sei sensi", "l'albero delle ore" o "Storia naturale della moltiplicazione" quest'ultima composta da dodici fogli ognuno dei quali rappresenta un numero al quadrato; nel primo sono disegnate nove forme composte da nove quadratini, e così via, con forme che diventano sempre più articolate e complesse e con il bianco della carta che progressivamente cede spazio al nero dell'inchiostro. Dodici archi solisti, in "Ramification" (1968) di Ligeti, iniziano un percorso di erosione di un ordine prestabilito, tramite combinazioni di figurazioni ritmiche e deviazioni microtonali (scansioni di sestine, quintine, quartine in leggera discrepanza tra gruppi di strumenti e materiale armonico che si sviluppa come un negativo fotografico).
"Ordine e disordine" é l'espressione in sedici lettere con cui Boetti ha sperimentato per la prima volta nel 1971 il procedimento della quadratura ("far quadrare tutto"); consiste nel disporre per linee verticali le lettere di una frase all'interno di una griglia quadrata.
L'opera "ordine e disordine" del 1975 è formata da cento piccoli arazzi multicolori tutti diversi, che cambia fisionomia ad ogni istallazione, come cambia ad ogni esecuzione "Serenata per un satellite" (1969) di Maderna, una partitura che potrebbe assomigliare ad un progetto di un buffo satellite, formata da un reticolato di moduli musicali, notati per dritto e per traverso, storti, incrociati, ma "suonando quello che possono, tutti insieme o separati o a gruppi, improvvisando insomma, ma! con le note scritte". La composizione é dedicata a Montalenti, che nel 1969 dirigeva il Centro di Ricerca Spaziale Europeo, per salutare la nascita del satellite.
Un omaggio alla passione per l'Afghanistan di Boetti é rappresentato da un Raga, una musica tipica del nord dell'India che ha molto influenzato tutti i paesi vicini. Sarà una improvvisazione per sottolineare la casualità di come nacque il rapporto di Boetti con Kabul: "Arrivò un pagamento da parte di un mercante d'arte. Boetti non aveva le quotazioni di oggi, e quel denaro cambiò le cose. Alighiero andò da un'agenzia di viaggio e calcolarono insieme fin dove poteva arrivare e tornare, con quella somma, in direzione Oriente. Fu così che partì per Kabul".
Mario Brunello
MARIO BRUNELLO
Mario Brunello si è diplomato al Conservatorio di Venezia nel 1982 sotto la guida di Adriano Vendramelli, proseguendo gli studi ed il perfezionamento con il grande maestro Antonio Janigro. Nel 1986 partecipa al Concorso Internazionale Ciajkovskij e lo vince, primo italiano nella storia del concorso, ritirando il primo premio assoluto.
Da allora Mario Brunello suona il suo Maggini del XVII secolo (appartenuto al grande Franco Rossi) con tutte le più grandi orchestre nei centri più importanti del mondo e con direttori prestigiosi, tra cui Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Valery Gergiev, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Zubin Mehta. Prosegue con uguale passione la sua attività di musica da camera collaborando con solisti come Frank Peter Zimmermann, Andrea Lucchesini, Gidon Kremer, Salvatore Accardo.
Il 1994 lo vede fondatore dell'Orchestra d'Archi Italiana. I primi due anni di vita dell'Orchestra sono dedicati esclusivamente alla preparazione del repertorio e nel 1996 debutta iniziando un'attività premiata costantemente da critiche eccellenti e grande successo di pubblico.
La sua grande curiosità sul potere eccezionale di comunicazione della musica lo ha portato a collaborare con gli attori Maddalena Crippa e Marco Paolini, con il quale ha realizzato numerosi spettacoli di successo, e ultimamente ha partecipato ad importanti festival di musica jazz, insieme a Vinicio Capossela, Uri Caine e Gian Maria Testa. Dal 2002 ha un contratto in esclusiva con la casa discografica giapponese DJV Victor.
Mario Brunello è stato docente dei corsi estivi di perfezionamento dell'Accademia Chigiana, ed è stato nominato, più giovane tra tutti, Accademico di Santa Cecilia.
ORCHESTRA D'ARCHI ITALIANA
L'orchestra, nata nel 1994 da un gruppo di venti giovani strumentisti spinti dalla volontà di rinnovare la propria professione, ha trovato in Mario Brunello il preparatore ideale.
La formazione fa tesoro di una delle più alte scuole d'arco del nostro Paese, quella veneta, e sta acquisendo, di pari passo con una sempre maggiore autonomia dalla propria guida, un'impronta dal gusto tutto italiano. Nessuna attenzione maniacale per attacchi e passaggi, ma tanta generosità di suono, cura del timbro, ricerca di un fraseggio mai scontato: é la lezione ferrea e illuminante di Mario Brunello, le cui doti di musicista sono amplificate dalla non comune capacità di entrare dentro le ragioni dell'interpretazione e di trasmetterle agli altri.
Con un repertorio che va dal '600 ai giorni nostri , l'orchestra ha già elaborato ed eseguito numerosi programmi con importanti e famosi artisti: Natalia Gutman, Andrea Lucchesini, Danilo Rossi, Ivano Battiston, Julius Berger, Viktoria Mullova, il Quintetto Bibiena, Sergio Azzolini, Gunther Pichler, Fabrice Pierre e Yuri Bashmet. Particolare successo ha riscosso ovunque il programma dedicato a "Notte Trasfigurata" di Schoenberg con la straordinaria partecipazione dell'attore Marco Paolini.
L'anno 2000 è stato caratterizzato dalla prima tournèe in Asia (Giappone, Corea, Vietnam, Hong-Kong, Singapore) durante la quale l'orchestra ha riportato ovunque critiche entusiastiche.
Ha inciso per Fonit Cetra e Velut Luna.
Recentemente ha registrato tre diversi programmi per la casa giapponese JVC-Victor che sono stati presentati a Tokyo (marzo 2003) in occasione della recente tournèe .
Violini I: Fabio Paggioro, Vicenzino Bonato, Chiaki Kanda, Monica Miozzo, Laura Gentili , Riccardo Sasso, Francesco Scattolin,
Viole: Luca Volpato, Alessandro Dalla Libera
Celli: Aya Shimura, Simone Tieppo
Contrabbassi: Luca Stevanato
Concerti 2024-2025
1 aprile 2025
Junge Deutsche Philharmonie • Roderick Cox, direttore • Kian Soltani, violoncello
Teatro Municipale Valli