ORCHESTRA DA CAMERA DI MANTOVA
Mozart, Concerto per pianoforte e orchestra n.27 in si bemolle maggiore K595
Schubert, Sinfonia n.5 in si bemolle maggiore D 485
Mendelssohn, Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in sol minore op. 25
Alle 19.15, prima del concerto, Alexander Lonquich incontrerà il pubblico: ingresso riservato al solo pubblico della serata.
Il Concerto K 595 venne terminato all’inizio del 1791, ultimo anno della vita di Mozart. Nel vortice di minuetti, danze e allemande che stava scrivendo per i balli viennesi, il suo congedo dal concerto per pianoforte, una delle forme predilette, si orienta verso modi intimistici e profondamente espressivi, rinuncia a qualsiasi esibizione virtuosistica del solista e, in orchestra, ai colori brillanti di trombe e timpani. La ricchezza tematica e l’andamento sempre cantabile si esprimono in una semplicità di linguaggio ‘astratta’, quasi enigmatica. Quando Mozart lo eseguì nel mese di marzo fu l’ultima volta in cui si presentò al pubblico come solista.
La Quinta di Schubert (1816) guarda in modo esplicito ai modelli mozartiani, ripensati e meditati come punti di riferimento irrinunciabili. Percorsa da una straordinaria freschezza inventiva aliena da tensioni drammatiche, è condotta con un equilibrio e un’eleganza che ne fanno uno dei vertici del sinfonismo giovanile di Schubert.
Composto nel 1831, suonato e diretto lo stesso anno dallo stesso Mendelssohn, il Concerto per pianoforte op. 25 è la sua prima grande prova nel campo del concerto solistico per pianoforte (dopo il Capriccio Brillante), e dimostra la sicura padronanza dei mezzi compositivi del giovane musicista. Sin dalle battute iniziali l’opera è segnata da un carattere drammatico, ma anche da un virtuosismo brillante e fantasioso.
Fondata nel 1981, l’Orchestra da Camera di Mantova si è imposta da subito all’attenzione generale per brillantezza tecnica, assidua ricerca della qualità sonora, sensibilità ai problemi stilistici.
La sua sede è il Teatro Bibiena di Mantova, gioiello di architettura e acustica.
Nel 1997 i critici musicali italiani hanno assegnato all’Orchestra da Camera di Mantova il Premio "Franco Abbiati", quale miglior complesso da camera, «per la sensibilità stilistica e la metodica ricerca sulla sonorità che ripropone un momento di incontro esecutivo alto tra tradizione strumentale italiana e repertorio classico».
Nel corso della trentennale vita artistica l’orchestra ha collaborato con direttori e solisti di caratura internazionale tra cui Gidon Kremer, Shlomo Mintz, Joshua Bell, Salvatore Accardo, Umberto Benedetti Michelangeli, Giuliano Carmignola, Uto Ughi, Mischa Maisky, Enrico Dindo, Mario Brunello, Miklos Perenyi, Sol Gabetta, Alexander Lonquich, Bruno Canino, Katia e Marielle Labeque, Maria Tipo, Andrea Lucchesini e gli indimenticabili Astor Piazzola e Severino Gazzelloni.
Protagonista di innumerevoli concerti in Italia e all’estero, si è esibita in teatri e sale da concerto della maggior parte dei paesi europei, Stati Uniti, Centro e Sud America, Asia.
Nell’ultimo decennio l’attività nazionale e internazionale dell’orchestra si è incentrata sull’ideazione e realizzazione di importanti cicli monografici, tra i quali, innanzitutto, il "Progetto Beethoven" (2002-2004): diretta da Umberto Benedetti Michelangeli e affiancata da alcuni tra i più rinomati solisti italiani, ha proposto una lettura innovativa dell’opera sinfonica del musicista tedesco, traendo spunto dalle più recenti e avvertite acquisizioni storico-critiche. La rinnovata espressività scaturita è valsa all’intero ciclo l’accoglienza più calda e convinta da parte di pubblico e critica.
Nella stagione 2004/2005, con Alexander Lonquich, ha proposto un progetto che, dedicato ai Concerti per pianoforte di W.A. Mozart, ha debuttato nel maggio 2004 al Parco della Musica di Roma ed in seguito è stato ospitato da numerose società concertistiche.
Dal 2004 al 2007, di nuovo sotto la guida di Umberto Benedetti Michelangeli, ha intrapreso un ciclo incentrato sulla produzione sacra di W.A. Mozart, che ha visto l’Orchestra da Camera di Mantova impegnata nell’Abbazia di Chiaravalle a Milano e in diverse altre città italiane.
In occasione del bicentenario della morte di Haydn (1732-1809), ha dato vita a un progetto triennale, intitolato "Haydn l’europeo che amava l’Italia", attraverso il quale ha proposto un’ampia selezione dell’imponente produzione sinfonica, sacra e cameristica del genio di Rohrau.
Nel 2010, bicentenario della nascita di Schumann, ha affrontato l’integrale delle Sinfonie del musicista tedesco, cogliendo consensi unanimi di pubblico e critica.
L’Orchestra da Camera di Mantova ha effettuato registrazioni televisive e radiofoniche, tra le altre, per Rai, Bayrischer Rundfunk e Rsti. Nel settembre 2009 ha inciso, su commissione della rivista "Amadeus", tre sinfonie di Haydn. Recentemente, nell’ambito di un progetto discografico dedicato a Mozart, ha inciso per l’etichetta Hyperion, con Angela Hewitt, i primi tre Concerti per pianoforte e orchestra.
Dal 1993, è impegnata nel rilancio delle attività musicali della sua città, attraverso la stagione concertistica "Tempo d’Orchestra" che, giunta alla diciottesima edizione, ospita regolarmente alcuni fra i principali solisti, gruppi cameristici e orchestre del panorama internazionale.
Alexander Lonquich è nato a Trier in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei.
La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista.
Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il "Diapason d’Or" nel 1992, il "Premio Abbiati" nel 1993 e il "Premio Edison" in Olanda nel 1994. Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si esibisce in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach a Schumann e Chopin.
Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra il 2004 e 2007 sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e tra le altre con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano.
Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale per la stagione 2011/12 è prevista una collaborazione come direttore-solista.
Negli ultimi anni Alexander Lonquich è apparso in tutte le più importanti sale da concerto italiane: il Teatro Carlo Felice di Genova, il Conservatorio e il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Parma, il Conservatorio di Torino, il Parco della Musica di Roma e molti altri.
Dopo aver effettuato incisioni per EMI dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un CD di musica pianistica francese dell’inizio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. Recentemente ha inciso, sempre per ECM, la Kreisleriana e la Partita di Holliger.
Ai numerosi impegni concertistici, Alexander Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre in forma stabile con l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia.
Alexander Lonquich, convinto che il sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, si è impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia.
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