Nadia Urbinati
L'ipocrisia virtuosa
dialogo con Marino Sinibaldi
L’ipocrisia ha una storia che riflette il sincretismo della civiltà occidentale. Ha un’origine antica e non radicalmente negativa.
Dire quel che si pensa, sempre. È questa regola di autenticità che l’ipocrisia mette in discussione. Ed è anche la ragione per la quale è giudicata in modo negativo, come un fatto di incoerenza intenzionale tra pensieri, parole e comportamenti. Questo fa dell’ipocrita un sabotatore silenzioso dell’ordine morale? Una persona che erode nell’ombra le fondamenta della fiducia? Senza fiducia non c’è società né amicizia né amore. Ma società, amicizia e amore non sono possibili senza una qualche dose di ipocrisia. Nel difficile equilibrismo tra il non fare male agli altri e il non fare male a se stessi, l’ipocrisia allena a pensare in maniera complessa e a stare in relazione con gli altri sul palcoscenico pubblico. A patto che non diventi sistemica e che non tracimi in menzogna e manipolazione.
Informazioni sullo spettacolo
10.03.2024 - h 11:00 - Ridotto del Teatro Valli
Accesso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Bookshop aperto nelle sale del Ridotto
IL LIBRO
Nadia Urbinati
L’ipocrisia virtuosa
Il Mulino 2023
Nadia Urbinati insegna Teoria politica alla Columbia University di New York. Tra le sue monografie in inglese, Representative Democracy. Principles and Genealogy (Chicago Press, 2006; 2008). Ha pubblicato molti saggi anche per editori italiani tra i quali: Individualismo democratico. Emerson, Dewey e la cultura politica americana (1997; 2009); Ai confini della democrazia. Opportunità e rischi dell’universalismo democratico (2007); Lo scettro senza il re (2009); Democrazia rappresentativa. Sovranità e controllo dei poteri (2010); Liberi e uguali. Contro l’ideologia individualista (2011); La mutazione antiegualitaria. Intervista sullo stato della democrazia (2013); Democrazia sfigurata (UBE 2014). Dal 2008 è autorevole editorialista del quotidiano «la Repubblica».
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