24 settembre 2017
Sala degli Specchi del Teatro Valli
Michele Rabbia – Stefano Battaglia (drums – piano)
Concerto su tela
In occasione dell'inaugurazione della mostra Concerti su tela Michele Rabbia e Stefano Battaglia improvvisano di fronte alla tela di Gabriele Amadori realizzata nel corso del concerto Pastorale degli stessi Rabbia & Battaglia. Concerto con music painting tenutosi il 9 novembre 2010 al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia nell'àmbito di quell'edizione del Festival Aperto.
La grande opera (8x2m.) riprende vita in quest'occasione, torna a "risuonare" – dopo la morte di Amadori nel 2015 –, a irradiarsi attraverso la performance degli stessi musicisti che la videro nascere e che sono stati fra i musicisti più assidui e in sintonia nella collaborazione con l'Artista.
La grande opera (8x2m.) riprende vita in quest'occasione, torna a "risuonare" – dopo la morte di Amadori nel 2015 –, a irradiarsi attraverso la performance degli stessi musicisti che la videro nascere e che sono stati fra i musicisti più assidui e in sintonia nella collaborazione con l'Artista.
Ecco la nota esplicativa dell'evento del 9 novembre 2010:
Quando Battaglia e Rabbia cominciarono a lavorare in duo, il primo metodo di lavoro utilizzato fu l’improvvisazione totale. Nel corso del tempo hanno esplorato altri approcci. Durante le improvvisazioni “guidate” i ruoli degli strumenti sono spesso rovesciati: da una parte le percussioni si possono muovere verso l’elettronica trasformando la trama ritmica in melodia, dall’altra Battaglia ricorda come il pianoforte sia anche uno strumento a percussione. Un ulteriore sviluppo del metodo improvvisativo di Battaglia/Rabbia è quello di incorporare materiali derivanti dal folk, in particolare mediterraneo e arabo-andaluso, o materiali che evocano paesaggi naturali, oppure di addentrarsi nell'artificio dichiarato, quando interagiscono con lo spazio circostante, espandendolo e contraendolo con l’elettronica.
L'improvvisazione si trasforma in un fatto ancora diverso se interagisce con l'azione pittorica dal vivo di Gabriele Amadori. Suono e gesto pittorico, timbri e colori, vengono a costruirsi progressivamente in un mutuo scambio di ispirazione ed energie che infine conduce all'opera pittorica finale, cresciuta sotto i nostri occhi.
L'evento si riconnette storicamente alle esperienze interdisciplinari del cosiddetto teatro totale, dove apporti diversi di soggetti complementari trovano un percorso e risultati comuni.
Amadori dipinge su una grande tela di 8×2 m.

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Informazioni sullo spettacolo
24.09.2017 - h 18:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli
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