LIVING ROOM #4 KINKALERI/PASO DOBLE
Pasodoble
Un corpo nel tentativo di copiarsi e riprodurre se stesso, sdoppiato in un’immagine medesima.
Non c’è calcolo o procedimento possibile che permetta di rimisurare in sequenza le proprie decisioni.
Prima non è più adesso e adesso non è più prima.
La contrazione di un istante che ormai è perso non appartiene più a nessun corpo.
Non resta che accettarsi infedeli a se stessi e lanciarsi in un estenuante passo a due irripetibile.
(Kinkaleri)
Cristina Rizzo è in scena per tre ore. Scrive con il corpo, studia con i muscoli. Tutta la performance è un dare al gesto quello che, nell’improvvisazione, inevitabilmente gli manca: la consapevolezza. È una danza anarchica che si fa condurre nelle sfere dell’identità, dove è possibile la ripetizione e quindi l’assunzione di senso. Posto un problema – la ripetizione di una sequenza improvvisata, nel caso di Pasodoble, così come l’esecuzione di un triplo salto mortale per un acrobata – artista e pubblico si prodigano alla sua risoluzione, ognuno con le proprie maestrìe: la competenza fisica dell’artista, la competenza critica del pubblico. In questo disintegrarsi delle volontà e delle rappresentazioni, in questa completa aleatorietà del risultato non resta che partecipare in modo epifanicamente emotivo a questo studio di funzione in cui la costante è un tempo di lavoro condiviso tra artista e pubblico: spettacolo con-temporaneo." (Elisa Fontana)