Lingua madre. Italiano e inglese nel mondo globale
di Gian Luigi Beccaria e Andrea Graziosi
L'Italia vive da tempo una questione della lingua che tocca problemi d'identità e orgoglio nazionali. Ma il dominio dell'inglese è ormai un dato di fatto. Il linguaggio quotidiano ne fa un uso disinvolto e invasivo, mentre sempre più numerosi sono i corsi universitari tenuti in lingua inglese. Che cosa implica per il nostro patrimonio culturale l'ascesa dell'inglese come lingua veicolare? Un destino di subalternità? O viceversa l'opportunità di un arricchimento? Sul tema discutono uno storico contemporaneo e un italianista. Il primo prende atto del tramonto delle lingue nazionali come lingue scientifiche, ma coglie in questo processo anche la possibile, vitale affermazione di un plurilinguismo europeo. Il secondo difende con vigore l'uso dell'italiano a tutti i livelli, come dispositivo utile a promuovere una comunicazione diffusa e non solo d'élite.
G.L Beccaria, A. Graziosi, Lingua madre, Il Mulino, 2015
Gian Luigi Beccaria
È professore emerito dell'Università di Torino, accademico dei Lincei, della Crusca, dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla lingua italiana antica e moderna: momenti e aspetti nel Settecento italiano, rapporti linguistici Italia?Spagna nel Cinque e Seicento, prosa e poesia del Novecento, letteratura e dialetto, linguaggi settoriali dell'italiano contemporaneo, linguistica generale, tradizioni popolari. Tra gli ultimi Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell’italiano e nei dialetti (Garzanti nuova ed., 2001), Elogio della lentezza, (Aragno, 2004), Tre più due uguale zero (a cura di) (Garzanti, 2004), Per difesa e per amore (Garzanti, 2006), Tra le pieghe delle parole (Einaudi, 2007), Misticanze. Parole del gusto e linguaggi del cibo (Garzanti, 2009), Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana (Einaudi, 2010), Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi (Einaudi, 2013), Ritmo e melodia nella prosa italiana. Studi e ricerche sulla prosa d’arte (rist. Olschki, 2013), Le forme della parola. Da Sbarbaro a De André: testimonianze sul Novecento (Rizzoli, 2013), L’italiano in 100 parole (Rizzoli, 2014).
Andrea Graziosi
Professore di Storia contemporanea all’Università di Napoli Federico II in aspettativa, e già presidente della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, è attualmente vice presidente dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca (ANVUR). Specialista di storia sovietica, russa, ucraina e dell’Europa orientale, collabora col Centre d’études du monde russe della EHESS, nonché con l’Ukrainian Research Institute e il Davis Center for Russian Studies dell’Università di Harvard. Ha insegnato a Harvard, Yale, Parigi e Mosca dove ha fondato la serie Documenti di storia sovietica. Dopo aver portato a termine una storia dell’Unione sovietica (L’Urss di Lenin e Stalin, 1914-1945 e L’Urss dal trionfo al degrado, 1945-1991, Il Mulino 2007-8) ha dato il via a un progetto di ricerca sulla storia politica delle lingue.
Gino Ruozzi
Insegna Letteratura italiana nell’Università di Bologna. Collaboratore delle riviste «Italianistica», «Studi e problemi di critica testuale», «Filologia e critica», «Proteo», «Humanitas», «Nuovi Argomenti», è studioso del Quattrocento, del Settecento e del Novecento, con particolare interesse per i generi aforistico ed epigrammatico. Ha stampato saggi su Leon Battista Alberti, Salvator Rosa, Francesco Algarotti, Saverio Bettinelli, Giacomo Casanova, Vincenzo Monti, Georg Christoph Lichtenberg, Giacomo Leopardi, Antonio Fogazzaro, Ennio Flaiano, Gesualdo Bufalino, Ferruccio Masini, Sergio Quinzio, Ottiero Ottieni. Ha pubblicato Scrittori italiani di aforismi (2 voll., “I Meridiani” Mondadori, 1994-96), Epigrammi italiani (Einaudi, 2001), Favole, apologhi e bestiari (bur, 2007), Ennio Flaiano, una verità personale (Carocci, 2012).
Informazioni sullo spettacolo
06.12.2015 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli
Finalmente Domenica 2024-2025
2 marzo 2025
Vittorino Andreoli
Finalmente Domenica
Teatro Cavallerizza