La regina della neve
Ca’ Luogo d’Arte
da Hans Christian Andersen
testo Marina Allegri
regia Maurizio Bercini
con Stefano Capasso, Annalisa Salis, Elena Zagaglia
scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Sonia Manichelli
costumi Giada Borgatti
La Regina delle nevi è tra le fiabe più apprezzate di Andersen. Il sottotitolo fiaba in sette storie lascia intendere la complessità degli eventi e la ricchezza simbolica della storia che, come una matrioska, ci conduce dalla madre al seme, dal contenitore al cuore, attraversando fantastici paesaggi naturali.
La fiaba è innanzitutto il racconto dell'amicizia di due bambini: Gerda e Kay. L’amicizia sarà il motore che spingerà la piccola Gerda alla ricerca dell'amico stregato e rapito dalla Regina della neve. Gerda non si ferma davanti alla scomparsa di Kay, non vuole pensarlo per sempre col cuore di ghiaccio; trasforma il problema in occasione, sicura che alla fine, il cambiamento avverrà. Nel suo viaggio, la bambina Gerda, incontra gli adulti, impara a chiedere il loro aiuto, ma anche a pensare con la sua testa; ascolta i consigli, ma segue il suo sentire; piange, ma poco, perché l'importante è trovare il suo amico. Il suo viaggio si trasforma in un cammino emotivo che porta ad abbandonare il mondo protetto dell'infanzia per diventare grandi, " grandi, ma in fondo bambini, bambini nel cuore". In fondo il racconto è di una esemplare semplicità e a questa sua semplicità disarmante si cercherà di riportarlo, con un linguaggio teatrale altrettanto semplice e primario.
Perché il ghiaccio non congeli il futuro…