Alberto Cavaglion
La misura dell’inatteso. Ebraismo e cultura italiana (1815-1988)
dialogo con Mirco Carrattieri
Noi studiamo il mutamento perché siamo mutevoli. A causa del mutamento la nostra conoscenza non sarà mai definitiva: la misura dell’inatteso è infinita.
Alberto Cavaglion affronta il rapporto mutevole fra ebrei e cultura italiana in un arco cronologico inconsueto: dalla Restaurazione al cinquantenario delle leggi razziali, quando si chiude una stagione e se ne apre un’altra, quella dell’uso pubblico della storia nella quale siamo tuttora immersi.
La riflessione ruota intorno a quei personaggi che sono stati capaci di oltrepassare la siepe nei rari momenti in cui il salto fu loro consentito: il primo sionismo, il modernismo, l’antifascismo e i conti con il fascismo, la battaglia per la libertà religiosa dopo il Concordato e l’art. 7 della Costituzione.
IL LIBRO
Alberto Cavaglion
La misura dell’inatteso
Viella 2022
Informazioni sullo spettacolo
06.11.2022 - h 11:00 - Ridotto del Teatro Valli
Prenotazioni solo online (commissione 1 euro)
La mattina stessa degli eventi verranno messi a disposizione gli eventuali biglietti disponibili, fino ad esaurimento dei posti.
Bookshop aperto nelle Sale del Ridotto
Incontro anche in diretta streaming su questo sito e sulle pagine Facebook e YouTube dei Teatri di Reggio Emilia
In collaborazione con Centro Interateneo Edunova dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Alberto Cavaglion
Alberto Cavaglion insegna Storia dell’ebraismo all’Università di Firenze e fa parte del comitato scientifico del Meis. Nel 2005 con il libro La Resistenza spiegata a mia figlia (L’ancora del Mediterraneo) ha vinto il Premio Lo Straniero (dal 2015 è nei Tascabili Feltrinelli). Tra i suoi lavori più recenti, Verso la Terra promessa. Scrittori italiani a Gerusalemme da Matilde Serao a Pier Paolo Pasolini (Carocci 2016), Guida a ‘Se questo è un uomo’ (Carocci 2020) e Decontaminare le memorie. Luoghi, libri, sogni (Add editore 2021).