1 marzo 2015
Sala degli Specchi del Teatro Valli
La grande bellezza dell’italiano
di Giuseppe Patrota
Dante, Petrarca, Boccaccio
Gabriele Parrillo legge brani di Dante, Petrarca e Boccaccio
Alcuni italiani che vivono, governano o insegnano in Italia sembrano manifestare nei confronti della loro lingua la stessa inerzia indifferente che i protagonisti del film di Paolo Sorrentino manifestano dinanzi alla bellezza della Roma in cui vivono. Fa testo, in questo senso, la linea di progressiva emarginazione dell’italiano a favore dell’inglese nei gradi più alti della formazione universitaria: una linea che, se dovesse affermarsi, ridurrebbe l’italiano al rango di un dialetto. È un percorso obbligato e conveniente? La lingua in cui Dante ha scritto la Commedia, Petrarca il Canzoniere e Boccaccio il Decameron è un oggetto inutile nell’era della globalizzazione? Investire nell’italiano non può in alcun modo produrre ricchezza? L’autore risponde a queste domande esplorando in maniera chiara ed efficace la bellezza della lingua inventata e usata da Dante, Petrarca e Boccaccio, illustrandone le opere e svelandone i segreti. Emergono, pagina dopo pagina, un Dante capace di tendere l’italiano come se fosse un elastico, un Petrarca che domina i numeri e il sistema binario al pari di un genio dell’informatica, un Boccaccio straordinario prestigiatore linguistico che estrae meraviglie verbali dal cilindro del suo Decameron. Un libro da non perdere per chi ama la grande bellezza dell’italiano.
Giuseppe Patota, La grande bellezza dell’italiano, Bari, Laterza, 2014.
Informazioni sullo spettacolo
01.03.2015 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli