Il Viaggio di Girafe
al ritmo dei perditempo
con Roberto Abbiati, Alessandro Calabrese e Luca Salata regia Carlo Rossi drammaturgia Roberto Abbiati e Francesco Niccolini luci e direzione tecnica Silvio Martini scelte musicali Fabio Besana
Sotto una tenda di 6 metri per 8 con un piccolo pubblico di 80 spettatori si racconta la vicenda della prima giraffa di Francia e di un povero diavolo che a distanza di anni la vuole riportare a casa.
Lo spettacolo racconta una sorprendente avventura. Protagonisti il pascià d’Egitto Memet e il suo consigliere privato, Bernardino Drovetti, piemontese, ex soldato napoleonico e console francese al Cairo. Coinvolti in una brutta vicenda diplomatica, i due escogitano un sorprendente regalo ‘riparatore’ per Carlo X, una giraffa, regalo d’immenso valore, simbolico e scientifico: in Europa, prima di re Carlo, soltanto Giulio Cesare nell’antichità e i Medici nel Rinascimento ne avevano posseduta una.
Il nipote di Bernardino e la sua improbabile truppa stanno riportando Zarafa in Africa: se ne sono impossessati, non si sa come, e hanno deciso di riportare l’animale da dove è venuto. Poeti africani, europei, versi sul Mediterraneo, sul viaggio e molto altro finiscono per diventare il vero tessuto emotivo di questo spettacolo che oscilla sempre fra la risata e il sorriso, la meraviglia e l’invenzione. Pavese, Rimbaud, Ungaretti, Brauquier, Caproni, Orsenna e molti altri autori e poeti entrano in questo caravanserraglio ambulante, che – anche grazie agli oggetti immaginari di Roberto Abbiati e la sua verve da rockstar – per poco meno di un’ora incanta e diverte.
“In un piccolo e scuro tendone da fiera, quattro uomini di fronte al pubblico, iniziano a raccontare, o piuttosto, a dimenticare il racconto, costantemente distratti dalla storia della prima giraffa mai vista in Francia e del suo lungo viaggio durato tre anni dal Sudan a Parigi. La storia raggiunge infine una conclusione magica, ma solo dopo che uno degli attori cerca di abbandonare completamente il suo ruolo e si mette a mangiare la sua cena. La celata ingeniosità di questo resoconto frammentato di una storia di colonialismo, esplorazione, nostalgia di casa e meraviglia, toglie il respiro.” Joyce McMillan, The Scotsman
Roberto Abbiati lavora come attore in diverse produzioni, nel frattempo impara a suonare la cornamusa. Trova una storia straordinaria come quella della prima giraffa di Francia, e ne fa uno spettacolo, Il viaggio di Girafe che porta tutt'ora in giro in Italia e all'estero (Marsiglia, Tolone, Edimburgo e al Dublin Theater Festival) con una piccola tenda e un paio di amici che sono anche bravi attori Alessandro Calabrese e Luca Salata.
Roberto Abbiati è sostanzialmente un cuoco che suona la cornamusa.