18 maggio 2018
Teatro Ariosto
Igiene dell’assassino
Dal romanzo di Amélie Nothomb
Adattamento e regìa di Sergio Ferrentino
Con Cinzia Spanò, Roberto Recchia, Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci, Maurizio Pellegrini Produzione Fonderia Mercury
Igiene dell'assassino, primo romanzo della notissima scrittrice belga Amélie Nothomb, viene presentato come audiodramma grazie all'adattamento e alla regìa di Sergio Ferrentino storico autore radiofonico, da Radio Due a Radio Popolare.
Lo spettatore, munito di radiocuffie, entrerà in teatro, ma entrerà anche in uno studio radiofonico per assistere a quello che non dovrebbe vedere, ma solo ascoltare. Con la tecnica del microfono binaurale, che recupera i suoni creando una percezione di ascolto a 360°, il pubblico in cuffia sarà totalmente immerso nelle voci e negli effetti sonori prodotti sul palco.
Pretéxtax Tach, ottuagenario premio Nobel per la letteratura, scopre di essere prossimo alla morte per una rara malattia. Dopo anni vissuti da misantropo, sempre rinchiuso nel suo appartamento e negandosi alla stampa, lo scrittore acconsente a concedere una serie di interviste. L’occasione si trasforma in un’esperienza umiliante per i primi tre malcapitati, schiacciati dal cinismo, dal sarcasmo e dall’incontestabile superiorità intellettuale del perfido scrittore. Ma nell’ultima intervista, non a caso condotta da una donna, le schermaglie verbali cedono il passo a un autentico gioco al massacro nel quale i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano. I particolari inconfessabili che emergono dal passato e che lo scrittore aveva abilmente sepolto tra le righe dei suoi libri, finiranno per sorpassare il labile confine che separa la realtà dalla creazione letteraria.
“Il primo folgorante romanzo di Amélie Nothomb è al tempo stesso un giallo appassionante e un trattato filosofico sull’arte dello scrivere (e del leggere). La vera protagonista finisce per la essere la parola scritta. E se per il nostro protagonista, che non a caso si chiama Pretextat, “Il sommo della raffinatezza è vendere milioni di libri e non essere letto”, la grande intuizione della Nothomb è di trascinare nel gioco il lettore/ascoltatore costringendolo a fare i conti con il proprio modo di raffrontarsi con le parole. Fonderia Mercury, che ha fatto dell’audiodramma a teatro il suo cavallo di battaglia, non poteva farsi sfuggire questo testo, così denso e al tempo stesso così leggero.” (Sergio Ferrentino)
Lo spettatore, munito di radiocuffie, entrerà in teatro, ma entrerà anche in uno studio radiofonico per assistere a quello che non dovrebbe vedere, ma solo ascoltare. Con la tecnica del microfono binaurale, che recupera i suoni creando una percezione di ascolto a 360°, il pubblico in cuffia sarà totalmente immerso nelle voci e negli effetti sonori prodotti sul palco.
Pretéxtax Tach, ottuagenario premio Nobel per la letteratura, scopre di essere prossimo alla morte per una rara malattia. Dopo anni vissuti da misantropo, sempre rinchiuso nel suo appartamento e negandosi alla stampa, lo scrittore acconsente a concedere una serie di interviste. L’occasione si trasforma in un’esperienza umiliante per i primi tre malcapitati, schiacciati dal cinismo, dal sarcasmo e dall’incontestabile superiorità intellettuale del perfido scrittore. Ma nell’ultima intervista, non a caso condotta da una donna, le schermaglie verbali cedono il passo a un autentico gioco al massacro nel quale i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano. I particolari inconfessabili che emergono dal passato e che lo scrittore aveva abilmente sepolto tra le righe dei suoi libri, finiranno per sorpassare il labile confine che separa la realtà dalla creazione letteraria.
“Il primo folgorante romanzo di Amélie Nothomb è al tempo stesso un giallo appassionante e un trattato filosofico sull’arte dello scrivere (e del leggere). La vera protagonista finisce per la essere la parola scritta. E se per il nostro protagonista, che non a caso si chiama Pretextat, “Il sommo della raffinatezza è vendere milioni di libri e non essere letto”, la grande intuizione della Nothomb è di trascinare nel gioco il lettore/ascoltatore costringendolo a fare i conti con il proprio modo di raffrontarsi con le parole. Fonderia Mercury, che ha fatto dell’audiodramma a teatro il suo cavallo di battaglia, non poteva farsi sfuggire questo testo, così denso e al tempo stesso così leggero.” (Sergio Ferrentino)