Giungla
da R. Kipling, Il Libro della Giungla
F. D’Adamo, La storia di Iqbal, Atti del Convegno I Nuovi Schiavi Firenze 2004
di Roberto Anglisani e Maria Maglietta
con Roberto Anglisani
regia Maria Maglietta musica Mirto Baliani
Roberto Anglisani riesce a coinvolgere e a trasmettere emozioni con un racconto che non lascia indifferenti e che si muove con impatto e forza come se fosse un film d’avventura.
E’ una sera d’autunno, piove, la stazione centrale di Milano è piena di pendolari che tornano a casa dal lavoro. In mezzo alla folla, come se fossero invisibili si muovono otto…dieci ragazzini stranieri di età diverse. Sono guidati da un uomo con un lungo cappotto, una finta pelliccia di tigre, è Sherekhan il trafficante di bambini. Mentre il gruppo si dirige verso l’uscita, uno dei ragazzi scappa nei sotterranei della stazione, si chiama Muli e non vuole più essere costretto, sotto la minaccia delle botte, a rubare e a mendicare per Sherekhan.
Con la fuga di Muli si apre Giungla, ispirato a Il Libro della Giungla di Kipling; ma la giungla questa volta è la grande stazione centrale, con i suoi anfratti, i sottopassaggi bui e umidi e un’umanità che si muove frettolosa e affannata, con regole di convivenza diverse, dove vige, esattamente come nella giungla, la legge del più forte. I personaggi del racconto si ispirano a quelli del Libro della Giungla: c’è Baloo, un barbone che vive nei sottopassaggi, Bagheera, una matrona africana e Sherekhan, la tigre, lo sfruttatore di bambini.
“…adesso una folla di pendolari affollava il binario e fra la gente Muli vedeva i suoi compagni…spaventati…spersi…ma nessun altro sembrava vederli…tutti erano diretti verso la loro meta, ciechi, grigi…”
Lo spettacolo porta a riflettere intorno ad alcune delicate tematiche: non solo lo sfruttamento di minori, costretti a lavorare o a mendicare per strada, ma anche l’indifferenza con la quale il mondo è solito guardare questo fenomeno. Ma questa è anche una storia di coraggio, di desiderio di libertà, di crescita e scoperta della forza che scaturisce dall’amicizia vera e profonda, quella che nasce al di là di qualsiasi pregiudizio.