GENESI
Ferruccio Filipazzi
liberamente tratto da “Io ti domando" di Giusi Quarenghi, con Ferruccio Filipazzi, disegno sulla sabbia Massimo Ottoni, scenografia e costumi Giulia Bonaldi, regia Piera Rossi
tecnica: teatro di narrazione e performance visiva con utilizzo di sabbia e oggetti
durata: 55 minuti
Lo spettacolo affronta il tema della Genesi biblica, raccontandola in modo poetico attraverso quattro punti cardine: la Creazione, il Giardino dell’Eden, Caino e Noè, quest’ultimo visto come iniziatore della storia dell’umanità.
In scena un attore dialoga con una voce infantile registrata che gli pone alcune domande a cui lui cerca di rispondere. Sul fondale vengono proiettati dei disegni di sabbia realizzati estemporaneamente da Massimo Ottoni che crea le sue figure con l’uso delle mani e altri strumenti (pennelli, fazzoletti, acqua colorata) su una lastra di vetro ripresa dal basso con una telecamera.
Uno spettacolo che non propone una religione, propone un incontro e narra delle reciproche prove di fiducia tra uomo e Dio, e di quello che ne deriva. Contiene la parola di Dio e ne fa racconto nel tempo.
Per mano delle leggende o dei maestri ci mettiamo sulla strada delle parole, dei suoni e dei segni, per cercare, per lasciarci cercare e, magari, anche trovare.
Ferruccio Filipazzi nel 1973 fonda il gruppo musicale …e per la strada che aderisce al Nuovo Canzoniere Italiano e all’Istituto E. De Martino con numerose tournées in Italia e all’estero.
Dal ’98, insieme all’organizzatore Emilio Vita, forma una compagnia di teatro musicale che ha prodotto, in collaborazione con Accademia Perduta vari spettacoli. Dall’incontro con la scrittrice Giusi Quarenghi nasce lo spettacolo sulla poesia E sulle case il cielo (ospite al Festival della Letteratura di Mantova e al Festival dei Due Mondi di Spoleto), inizio di una felice collaborazione.