Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone
NUOVA PRODUZIONE
Tanti Cosi Progetti
di Danilo Conti e Antonella Piroli
scene Massimiliano Fabbri
Scuola Arti e Mestieri Cotignila
musiche Mario Strinati
da La storia del toro Ferdinando di Leaf Munro
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
Un’opera pacifista del 1936 con un messaggio ancora attuale. Uno spettacolo per i bambini del nuovo millennio.
C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. La sua mamma capiva che lui non si sentiva solo e lo lasciò stare perché era contento. Con il passar degli anni Ferdinando crebbe e crebbe, finché divenne molto grosso e molto forte. Tutti gli altri tori volevano combattere nell’arena di Madrid, ma Ferdinando no; gli piaceva ancora star seduto sotto l’albero di sughero ad annusare i fiori.
Un giorno cinque uomini andarono a scegliere i tori più grossi, veloci e feroci per la corrida. Ma Ferdinando sapeva che non l’avrebbero scelto e non gl’importava; così tornò a sedersi sotto il suo albero e inavvertitamente si sedette sopra un calabrone che, sentendosi schiacciato, si difese pungendolo dolorosamente. Ferdinando allora cominciò a correre sbuffando e muggendo come impazzito; i cinque uomini lo videro e lo fecero portare via su un carro, per il combattimento con il torero nell’arena, nella Plaza de Toros.
Continua “Sciroppo di teatro”, il progetto di welfare culturale di Ater
Bambine e bambini a teatro con la ricetta del pediatra: in ventuno comuni dell’Emilia-Romagna i bambini e le bambine dai 3 agli 8 anni, assieme ai loro accompagnatori, potranno andare a teatro CON UN VOUCHER FORNITO DA PEDIATRI E FARMACISTI, A SOLI 2 EURO A SPETTACOLO.
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Medicina eccezionale per potersi emozionare.
Una vera meraviglia, cura tutta la famiglia
Pubblicata per la prima volta nel 1936, la favola di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore alla violenza della corrida, suonò a molti come una nemmeno troppo velata metafora pacifista. Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità della violenza e della guerra. Anche Gandhi lo citava tra i suoi libri preferiti. E, per quello che ne sappiamo, Ferdinando è ancora là, sotto la sua quercia da sughero preferita che annusa tranquillo il profumo dei fiori.