DEADLY SINS • I SETTE PECCATI CAPITALI
uno spettacolo OSMIM Opera
di Stefano Cenci
liberamente tratto da Die sieben Todsünden der Kleinbürger di Bertolt Brecht
con le musiche di Kurt Weill
con l'Orchestra delle Scuole Medie ad Indirizzo Musicale della Provincia di Reggio Emilia
la sessione d'archi della Suola di Musica di Fiesole
il Coro “Adorno” e il Coro del Liceo “Moro” di Reggio Emilia
in collaborazione con Mechanè • Scuola di Teatro e ArsVentuno Correggio
e il sostegno di Teatro dei Venti di Modena
disegno luci e direzione tecnica di Matteo Gozzi
video di Colette Baraldi
direzione d'orchestra ed elaborazione musicale del M° Luigi Pagliarini
regia di Stefano Cenci
I Sette peccati capitali dei piccoloborghesi è definito da Weill un “balletto con canto”, e si basa infatti sul dialogo tra i due mezzi espressivi per simboleggiare ironicamente l’eterna guerra tra ragione e passione, tentazioni e autodisciplina, che guida (e giustifica) la morale piccoloborghese messa alla berlina da Brecht nel testo.
Una ragazza, Anna – rappresentata da due sorelle, Anna I e Anna II, delle quali l’una danza e l’altra canta – viene spedita dalla famiglia a far fortuna in America, perché possa accumulare abbastanza denaro affinché i familiari possano costruire l’agognata casa in Louisiana.
Il viaggio di Anna tra i “sette peccati capitali” è allora un viaggio tra gli ammonimenti che la Famiglia e la sorella “razionale”, la cantante, fanno alla sorella spontanea, la danzatrice, affinché eviti le trappole dei sette peccati, intesi come barriere al guadagno e all’affermazione sociale. Brano dopo brano si svela come il sistema morale costruito attorno alla resistenza rispetto ai “sette peccati” non sia altro che un travestimento della brama di guadagno a cui il piccoloborghese inevitabilmente soggiace nella società capitalistica. Il rifiuto della pigrizia spinge a lavorare duramente; la condanna dell’orgoglio, a sottomettersi passivamente al conformismo; quella dell’ira, a diventare indifferenti alle ingiustizie; quella della gola, a conformare il proprio corpo alle richieste del mercato, e così via.
Alla fine del viaggio Anna, partita ragazza, pura, ingenua, istintiva e libera dalla morale, ritornerà a casa donna, vissuta, logorata dall'esperienza, con addosso tutte le effigi dei peccati. Non è purtroppo un viaggio di purificazione il suo, lei era pura alla partenza, è un viaggio di iniziazione alla vita cinica, privata di bellezza e di libertà di scelta, che il modello occidentale, capitalistico, propone.
Accanto al forte messaggio politico c’è quello che passa attraverso la musica, e che parla di una passione per il Kabarett come mezzo per comunicare direttamente con il popolo ma anche di una sofisticata fusione di tutti gli strumenti della musica colta. Il risultato è una sequenza di pezzi cameristici combinati in una struttura compositiva perfettamente controllata; all’ascolto attento e allo studio in partitura essa rivela la presenza delle tecniche compositive che rendono peculiare l’esperienza mitteleuropea di primo Novecento.
Nel contesto di OSMIM Opera miriamo mantenere l’equilibrio compositivo di Weill e non ammorbidirne il suono a volte scabro, mentre è necessario superarne la dimensione cameristica perché gli studenti possano fare l’esperienza dell’orchestra e per esigenze di spettacolarità connesse alla drammaturgia.