COME DIRE? GALATEO DELLA COMUNICAZIONE
di Stefano Bartezzaghi
con l’autore dialoga Ermanno Cavazzoni
Dalle 10 alle 13 sono aperte le terrazze e le sale del Ridotto del Teatro Municipale Valli con caffetteria, bookshop e mostre.
Tutti gli appuntamenti della domenica sono in collaborazione con
«Devo dire che leggere Bartezzaghi – ha scritto Cavazzoni – mi diverte sempre, e poi ammiro la sua capacità di abbondare in esempi, di accumularne e finire per fare ridere, sempre con un’acutezza e una leggerezza da cui molto si impara. Questo suo libro ultimissimo, questo galateo della comunicazione cosa sarebbe? Beh, direi che è una vivacissima rassegna dell’errore di lingua, degli strafalcioni in uso od occasionali; quindi in un certo senso è una grammatica all’incontrario, una specie di sgrammatica e di stortografia (in opposizione all’ortografia), con elementi di cattiva pronuncia e di sintassi sbagliata; tutti gli sbagli cioè che possono farci arrossire quando siamo noi a commetterli, e che fanno ridere quando sono gli altri».
In una vera foresta di parole, il più divertente enigmista d’Italia ci spiega come maneggiare i linguaggi del nostro tempo, alle prese con il vocabolario nell’era di Facebook. Dai cellulari agli sms, alle e-mail, ai prestiti linguistici specie nell’informatica, ai nomi propri di persona strampalati che vengono da equivoci o cattive traduzioni, al politicamente corretto che può dar luogo a cose esilaranti, fino all’intraducibilità, a volte tragicomicamente tradotta, di certi menù bilingui con traduzioni alla lettera, per continuare con la lingua fiorita delle canzoni moderne o con il variegato e divertente repertorio retorico e paradossale dei libretti d’opera …
Un galateo della comunicazione 2.0, per tempi in cui la pratica val più della teoria, e che induce Bartezzaghi a questa conclusione: per vivere felici bisogna fregarsene della grammatica, giacché
molte cose buone nella vita avvengono per errore!!
Il libro di Stefano Bartezzaghi, Come dire? Galateo della comunicazione è pubblicato da Mondadori, 2011
Stefano Bartezzaghi
Si è laureato al DAMS con Umberto Eco. Viene da una famiglia di enigmisti – il padre, Piero, era un famoso cruciverbista e il fratello Alessandro è redattore della «Settimana Enigmistica» – e come autore ha esordito con un rebus nel 1971. Collabora con «la Repubblica» con rubriche di giochi (Lessico e nuvole) e di linguistica (Lapsus). Dal 2010 insegna Semiotica dell’enigma presso lo IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano. Per Einaudi ha pubblicato una storia del cruciverba, L’orizzonte verticale, Lezioni di enigmistica, La posta in gioco, Scrittori giocatori, il racconto Variazioni (nel volume collettivo Questo terribile, intricato mondo). Per Mondadori Non se ne può più. Il libro dei tormentoni e Come dire? Galateo della comunicazione.
Ermanno Cavazzoni
Docente di Estetica all’Università di Bologna, scrittore e sceneggiatore, ha collaborato con Federico Fellini al soggetto e alla sceneggiatura del suo ultimo film La voce della luna, ispirato al romanzo Il poema dei lunatici, di Cavazzoni stesso. Tra i suoi libri Vite brevi di idioti (Feltrinelli), che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, Gli scrittori inutili (Feltrinelli), Cirenaica (Einaudi), Il limbo della fantasticazioni (Quodlibet) e, per Guanda, Storia naturale dei giganti e Guida agli animali fantastici, finalista al premio Chiara. È membro dell’OpLePo ed è stato co-direttore della rivista «Il semplice» e di «Il caffè illustrato». Nel 2007, con Gianni Celati, Ugo Cornia, Jean Talon, ha dato vita alla collana di narrativa Compagnia Extra per la casa editrice Quodlibet.