BALLO AL SAVOY
con
Elena D’Angelo
Umberto Scida
e con
Armando Carini, Emil Alekperov, Milena Salardi, Irene Geninatti Chiolero, Stefano Centore, Rocco Magnoli, Stefano Carusi, Serge Poggi
Durata : 2 ore compreso l’intervallo
Atto I
Nizza, 1932. Nel salone di casa Faublas si festeggia il ritorno del marchese Aristide e della sua sposina Maddalena, di ritorno dal lungo viaggio di nozze. Ma Aristide riceve un telegramma dalla Tangolita, una danzatrice sua vecchia fiamma, alla quale aveva promesso, firmando solennemente l’impegno in calce a un assegno, di trascorrere una serata con lei non appena ella lo avesse richiesto. La Tangolita vuole che Aristide assolva il suo obbligo proprio quella sera, durante l’annuale ballo al Savoy. Ma il marchese non vorrebbe lasciare sola Maddalena. Con l’aiuto dell’amico Mustafà Bey, Aristide trova una scusa buona: deve recarsi al Savoy per incontrare José Pasodoble, compositore jazz in gran voga, e non può condurre Maddalena con sé, perché i bauli con le toilettes eleganti non sono stati ancora recapitati. Ma José Pasodoble altri non è se non lo pseudonimo di Daisy Parker, amica di Maddalena, che comprende così di essere ingannata.
Atto II
Al Savoy. Mentre Aristide incontra i vecchi amici dei tempi in cui era ancora celibe, giunge Maddalena, decisa a vendicarsi, celando il suo volto dietro ad un velo. La donna fa colpo su Celestino, un giovane timido che spera di vivere l’avventura della sua vita. Intanto Mustafà, diplomatico turco pluridivorziato, si accorge che sta innamorandosi di Daisy. Aristide e la Tangolita si ritirano a cenare nel separé n. 8; Maddalena e il suo corteggiatore Celestino si accomodano in quello a fianco, il numero 9. Durante la cena Aristide chiede il telefono per chiamare la moglie, ma il cameriere Pomerol, abituato a queste situazioni, dirotta la linea sull’apparecchio del separé n. 9, in modo che Maddalena possa rispondere come se fosse in casa. Sempre più delusa, Maddalena decide di concedersi a Celestino. Mentre la direzione del Savoy premia José Pasodoble, rivelandone la vera identità, Maddalena annuncia pubblicamente di avere tradito il marito.
Atto III
La vendetta di Maddalena, anziché suscitare scandalo, riceve l’approvazione generale. Intanto Aristide si arrovella nel dubbio: l’ha fatto veramente o no? Poiché Maddalena continua a confermare il tradimento, il marchese chiama l’avvocato per avviare le pratiche di divorzio. Mustafà e Daisy decidono di sposarsi, e per tutta la vita. Arriva l’avvocato: è Celestino, ma neanche da lui Aristide riesce a sapere se il tradimento è avvenuto. Sarà la furba Daisy, con uno stratagemma, a strappare a Maddalena la verità.
I Personaggi
Nonostante "Ballo al Savoy" sia un’operetta relativamente recente, la distribuzione dei ruoli segue fedelmente lo schema classico: Aristide (tenore) è un gaudente pentito, ma non troppo. Il suo cruccio è rappresentato dal fatto che ella possa averlo tradito. Maddalena (soprano) è invece un personaggio più moderno, pronta a rendere pan per focaccia, anche se con mille scrupoli: una femminista ante litteram, che riceve il plauso dalle altre donne. Mustafà (comico): si caratterizza solo per qualche intercalare. Più interessante Daisy (soubrette): astuta, coraggiosa, sa quello che vuole e come ottenerlo.
La Musica
Lo spartito manifesta la sua modernità molto più del libretto: abbondano i fox-trot e le danze latino-americane (tango, paso doble). Non manca comunque il valzer, sia nella forma classica, sia in quella definita "English Waltz". A volte -per esempio nell’overture- Abraham inserisce qualche sviluppo armonico più raffinato, ma si tratta di lampi sporadici. Il suo scopo primario, come egli stesso ebbe a dichiarare, era la ricerca del successo, con un occhio a Broadway e l’altro al cinema.